22 Febbraio 2016 - 15:19

Filippo Roma indaga sul consigliere comunale Giambalvo

Filippo Roma

L’inviato de «Le Iene», Filippo Roma, ha rintracciato il politico Giambalvo, che secondo alcune intercettazioni avrebbe incontrato il boss Messina Denaro

[ads1] Nell’ottava puntata de «Le Iene», andata in onda ieri sera su Italia 1 (che ha potuto contare su un’ospite d’eccezione, la cantante Noemi, reduce dal Festival di Sanremo), spicca, tra gli otto servizi trasmessi, quello del «moralizzatore» Filippo Roma. L’inviato romano si è recato a Castelvetrano, in provincia di Trapani, per incontrare Calogero Giambalvo, detto Lillo, consigliere comunale della cittadina siciliana nonché amico di Matteo Messina Denaro, soprannominato «u siccu» («il magro»), capo assoluto di Cosa Nostra, latitante dal giugno ’93 e condannato all’ergastolo.

Dalle intercettazioni telefoniche dei Carabinieri del Ros, risulta che il conIMG_4338sigliere Giambalvo, al telefono con alcuni confidenti (tra cui il politico locale Francesco Martino), abbia incontrato uno dei criminali più ricercati al mondo durante una battuta di caccia, senza averlo riconosciuto perché invecchiato e, sempre secondo le sue dichiarazioni, pare che entrambi, per la commozione, abbiano addirittura pianto per mezz’ora, anziché denunciarlo alle forze dell’ordine.

«Se io dovessi rischiare trent’anni di galera per nasconderlo, li rischierei» è l’agghiacciante confessione del consigliere Giambalvo, il quale, parlando al telefono con suo cognato, fa anche riferimento al pentito Lorenzo Cimarosa (arrestato per aver prestato dei soldi al super latitante), arrivando a dire: «Se fossi al posto di Matteo (Messina Denaro, ndr), gli ammazzerei un figlio».

L’inviato in giacca e cravatta ha rintracciato il consigliere comunale in una cartoleria; questi, prima vuole offrire ironicamente un caffè alla troupe de «Le Iene», poi si rifugia in un bar e si rinchiude nel bagno, riuscendo a fuggire grazie alla copertura di uno scagnozzo, arrivatoIMG_4337 in soccorso placcando letteralmente Filippo Roma e l’operatore.

Il politico siciliano, che ha negato l’esistenza delle intercettazioni che lo hanno incastrato, era già stato arrestato in un blitz dell’antimafia, nel corso dell’operazione Eden nel novembre 2014, insieme ad altre quindici persone, con l’accusa di essere un fiancheggiatore del boss, con la conseguente sospensione dalla carica che ricopriva.

Filippo Roma ha poi intervistato Giuseppe Cimarosa, uno dei due figli del collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa e parente di Matteo Messina Denaro (la madre è cugina di primo grado del boss): «La mafia mi fa schifo, ma prima non potevo dirlo pubblicamente perché a Castelvetrano tantissime persone parlano di Matteo Messina Denaro come unIMG_4353 santo. Ho potuto scegliere di rinnegarla questa parentela perché rappresenta la rovina mia, della mia famiglia e di tutta la Sicilia. Non si può negare che uno ha paura, anche se sentire queste frasi da una persona che dovrebbe rappresentare me e i miei concittadini, più che paura fa rabbia, perché continua a rimanere lì» ha dichiarato Giuseppe ai microfoni del programma targato Mediaset.

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Filippo Roma aggredito dagli altri consiglieri comunali

Infatti, lo scorso dicembre, Giambalvo è stato assolto e scagionato da ogni accusa per non aver commesso alcun reato, tornando in consiglio comunale a ricoprire il ruolo che gli era stato assegnato prima delle indagini; così, Filippo Roma lo ha raggiunto a Palazzo Pignatelli, ma l’accoglienza sgarbata che ha ricevuto dagli altri consiglieri comunali, in particolare dalle urla di Bartolomeo La Croce e dagli spintoni di Francesco Bonsignore, hanno generato un clima di tensioni. Il presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Cafiso, ha glissato l’argomento sostenendo che al Parlamento succede di peggio, mentre il sindaco Felice Errante ha promesso che parlerà con alcuni collaboratori per prendere dei provvedimenti.

Intanto, la realtà dei fatti dice questo: un consigliere comunale che ha avuto contatti con il capo della mafia siciliana rimane comodamente sulla sua poltrona. E la Sicilia, terra affascinante e martoriata, finché sarà governata da questi loschi individui, difficilmente potrà sradicare il male che la ferisce.

Per rivedere il servizio di Filippo Roma clicca qui.

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