18 Gennaio 2017 - 12:36

I 5 film Pixar da vedere assolutamente

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Dei film Pixar abbiamo ampiamente parlato negli ultimi tempi, ripercorrendo la storyline sia dei lungometraggi che dei corti. Emozioni, colpi di scena, crescita filosofica e visiva; ma quali sono i migliori? O meglio, quelli che andrebbero assolutamente visti? Scopriamoli insieme

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Premessa: questa non è una classifica né una considerazione oggettiva. Spesso film di successo film da vedere non combaciano, per cui non stupitevi di trovare i film Pixar che non hanno incassato di più. Non vi aspettate neppure di trovare le due o tre pellicole che conoscete, le 5 scelte sono state dettate da fattori come l’originalità, il patos ed anche un pizzico di sinergia con chi scrive.

Inside Out 

Cos’ha di bello. È un’idea originale, un viaggio all’interno di una mente attraverso le emozioni che si mescolano ai ricordi per ottenere tutto ciò che vorremmo dalla vita: la gioia. Un Road-Movie nel posto che mai nessun film è stato capace di proiettare al cinema in cui gli ideali, la malinconia e la crescita non sono solo tappe, ma i veri e propri protagonisti del viaggio.

Perché vederlo. Perché come ogni Pixar che si rispetti, suscita emozioni profonde e riflessioni di vita. Il regista Pete Docter ha scelto (non a caso) l’adolescente Riley come “ospite” delle emozioni protagoniste. Uno studio durato anni per analizzare gli aspetti psicologici della mente e della memoria per intrecciare sentimenti e sensazioni tra transmedialità e sinestesia.

WallE

Cos’ha di bello. È probabilmente il film più maturo di tutta la produzione – ad oggi – della collaborazione tra Disney PixarUn futuro distopico in cui le macchine governano su uomini ingabbiati tra comfort e poltrone, una umanità che perde silenziosamente la propria identità. Il film è quasi del tutto muto, sintomo di una capacità narrativa non indifferente da parte del regista Andrew Stanton, che riesce ad arrivare al cuore degli spettatori tramite l’arte della musica e dei colori.

Perché vederlo. Perché spesso dimentichiamo di esistere, e ci limitiamo a sopravvivere. WallE ci ricorda l’importanza della forza intrinseca che si cela in ognuno di noi. Ritrovare la propria identità, coltivare se stessi ed il mondo che ci circonda, temi non superficiali che è raro trovare in un film al cinema, e non vi stupisca che tutto ciò venga raffigurato in un film d’animazione se a realizzarlo è la Pixar. Perché la Pixar non è trash, non è un cinepattone, non è commerciale. Perché la Pixar è sorprendente, come la storia di WallE.

Ribelle – The Brave

Cos’ha di bello. È una favola moderna, diversa dall’ “…E vissero tutti felici e contenti” anche perché di principesse perfettine e di principi azzurri baldanzosi non c’è neppure l’ombra.

 È la guerra di una principessa contro il proprio regno al fine di difendere la propria libertà. In tutta la pellicola si respira modernità, innovazione, e soprattutto crescita. Sia negli aspetti evolutivi che in quelli involutivi, piazzandosi tra i film più importanti della Pixar grazi alla sua capacità di raccontare un format già visto, ma stravolgendolo e rendendolo più eterno che mai.

Perché vederlo. Perché la donna moderna, quella vera, è quella che sa combattere. Limitarla al ruolo della preda è una concezione stereotipata. Non a caso il triumvirato della regia comprende anche Brenda Chapman, sintomo che la Pixar narra ciò in cui egli stessa crede. Se foste andati a vederlo al cinema nelle sale americane con una chioma rossa, l’ingresso sarebbe stato gratuito.

Ratatouille

Cos’ha di bello. Quando parliamo di un topo che cucina in un ristorante di Parigi, di domande in testa ne sorgono in gran quantità.

Ma dopo averlo visto, l’unica legittima è: cos’ha di non bello questo film? Ratatouille è un film pressoché perfetto. Non manca veramente nulla: c’è azione, mistero, drammaticità e comicità, colpi di scena e soprattutto, tanta ma tanta emozione. Attraverso personaggi perfetti, musiche romantiche e contestualizzate perfettamente con l’eleganza gastronomica. La critica di Anton Ego vale da sola il prezzo del biglietto. Il resto è tutto gratuito grazie alla splendida magia Pixar, lacrime incluse.

Perché vederlo. “Perché forse non tutti possono diventare speciali, ma qualcosa di speciale è insito in ciascuno di noi”. Perché è un film d’animazione che osa, con coraggio, prendendo il più improbabile dei personaggi e rendendolo il cuoco più bravo di Parigi. Una ricetta vincente, un titolo accattivante che viene svelato solo negli ultimi istanti del film, un gusto che sazia ogni tipo di prospettiva. Va visto da tutti coloro che credono che in ogni persona ci sia veramente qualcosa per cui valga la pena non cadere in una trappola di formaggio.

Toy Story – La Saga

Cos’ha di bello. Che non è un solo film, ma sono ben 3. Senza includere la serie televisiva su Buzz Lightyear e tutti i cortometraggi relativi che continuano a narrare le storie dei personaggi.

Il primo Toy Story inaugurò la filmografia Pixar nel 1995, un Road-Movie che narra la vita del giocattolo, attraverso umiltà, coraggio e tanta adrenalina. Il secondo capitolo uscì pochi anni dopo, quando nel 1999 la Pixar ci ha fatto capire che il destino di un giocattolo può essere anche quello di non essere più giocato da nessuno. A chiudere il cerchio – in attesa di Toy Story 4 – uscì nel 2010 il terzo capitolo, intitolato Toy Story 3: La grande fuga

Una vera guerra tra giocattoli tra chi si arrende alla dittatura gerarchica e chi invece troverà la forza di ricominciare, il tutto narrato attraverso una fuga emozionante che strapperà non poche lacrime anche ai più grandi.

Perché vederlo. Perché rappresenta l’essenza e la storia della Pixar stessa. Perché ignorare questi 3 capitoli è un insulto ai film d’animazione. Perché ogni storia commuove e fa riflettere, perché ognuno può rispecchiarsi in un personaggio diverso. Perché produrre 3 capitoli (in futuro diverranno 4) su quello che può sembrare lo stesso mondo non è affatto semplice per nessuna casa cinematografica, ma la Pixar Toy Story ci sono riusciti. Non a caso Toy Story 3 è il film d’animazione con più incassi della storia.

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