16 Novembre 2015 - 00:31

Francia bombarda Raqqa, quartier generale dell’Isis

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La Francia risponde all’Isis attaccando la Siria. 20 bombe lanciate su Raqqa

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AGGIORNAMENTO ORE 1:00

L’esercito francese ha lanciato 20 bombe su Raqqa, distruggendo un posto di comando e un campo d’addestramento. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime. Ad annunciarlo un comunicato del Ministero della Difesa Francese.

“Il primo obiettivo distrutto è stato un luogo di comando utilizzato da Daesh (lo Stato Islamico), come centro di reclutamento e come magazzino di armi e munizioni. Il secondo obiettivo colpito è stato un campo di addestramento per terroristi”

Nel frattempo si sta costituendo un dossier oggettivo in cui verranno illustrati gli obiettivi che saranno interessati da altri attacchi aerei. I principali restano i campi jihadisti e le infrastrutture petrolifere. L’esercito partirà questa settimana da Tolone per una missione la cui durata è fissata in 4 mesi.

L’aumento del personale militare a Parigi salirà da 7 000 a 10 000 uomini. I militari saranno esclusivamente a disposizione per facilitare il compito delle forze di sicurezza interna.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal gli Stati Uniti stanno fornendo alla Francia dati di intelligence per i raid in Siria.

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Sono almeno venti le bombe che sono state lanciate, nelle ultime ore, sulla città di Raqqa. E’ questa la risposta militare della Francia agli attacchi sferrati dall’Isis venerdì notte, che hanno portato morte, dolore e paura a Parigi.

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La Francia attacca Raqqa

I bombardamenti si sono accentrati su Raqqa, la città siriana considerata il quartier generale dell’Isis in Siria, con trenta raid compiuti nelle ultime ore. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, gli attacchi sono stati condotti dall’aviazione francese, con il supporto degli Stati Uniti che sta fornendo i dati di intelligence per i raid in corso.

I raid sono stati condotti da 10 caccia partiti simultaneamente dagli Emirati arabi e dalla Giordania. Sono ancora incerti gli avvenimenti futuri che seguiranno queste azioni militari, ma è tanta la paura che si diffonde fra le popolazioni.

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