13 Maggio 2016 - 11:40

Francia, guerriglia contro Jobs Act

Francia

Parigi e la Francia sono paralizzate da scioperi, scontri e manifestazioni per l’approvazione della nuova riforma del lavoro, soprannominata “il Jobs Act francese”. Due i feriti fra i contestatori, mentre il conflitto continua, alla luce della grande sconfitta dei lavoratori francesi.

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Francia – Nel corso della giornata ieri, Giovedì 12 Maggio, la tensione nella capitale parigina ha raggiunto i massimi livelli, dal momento che la nuova riforma del lavoro era in fase di approvazione presso l’Assemblea Nazionale. La legge in questione è soprannominata da molti italiani come “Jobs Act francese”, per l’identicità che contraddistingue la riformulazione del sistema lavorativo dei rispettivi Paesi. Il famigerato disegno di legge prevede, infatti, l’aumento della flessibilità del lavoro, con l’agevolazione dei licenziamenti, senza che i dipendenti possano fare facilmente ricorso al giudice, la riduzione dell’indennità degli straordinari e la modifica delle famose 35 ore settimanali, il cui target verrà aumentato.

Si tratta di provvedimenti ideati ed elaborati per avvantaggiare esclusivamente i mercati, continuamente bisognosi di manodopera a basso costo, temporanea, licenziabile, dunque facilmente ricattabile. Quella del Jobs Act è una filosofia elitaria, la quale scardina l’asse portante della democrazia, ovvero, diritti sociali di milioni di giovani europei, ai quali non verranno garantite rosee prospettive di vita. Per questa ragione, negli ultimi due mesi migliaia di manifestanti sono scesi nelle piazze di tutta la Francia, scontrandosi cFranciaon la polizia e un governo dalle posizioni sempre più marcatamente conservatrici. L’opposizione parlamentare, se pure inutile a impedire l’approvazione della nuova riforma del lavoro, ha visto schierarsi dalla medesima parte partiti politici storicamente ostili, quali il Fronte della Sinistra e il Fronte Nazionale, contro un governo socialista teso a obbedire ai dettami di austerity imposti da Bruxelles.

Nel pomeriggio, l’Assemblea Nazionale francese ha tuttavia respinto la mozione di sfiducia dell’opposizione contro il governo di Manuel Valls: i deputati hanno adottato la riforma del codice del lavoro, passando la legge al Senato. E’ a questo punto che gli scontri fra manifestanti e forze dell’ordine hanno avuto il loro acume. Nella guerriglia si contano due feriti, di cui uno colpito alla testa, mentre nelle prime ore si parlava già di tre arresti. Scenari simili anche nelle città di Nantes e Rennes.

Il governo parigino, nonostante l’altissima tensione e il malcontento del popolo francese, sembra non demordere nei propri intenti riformatori, ma nello stesso tempo il grido della Marsigliese e gli inneggiamenti alla Comune sembrano non cessare: essi riecheggiano in maniera ancora più forte fra i Boulevardes della capitale parigina.

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