12 Settembre 2020 - 15:26

Funerali Willy, Conte: “Contrastare la mitologia della violenza”

willy

Centinaia di maglie bianche in ricordo di Willy. Presenti il premier Conte, il segretario del PD, Nicola Zingaretti e il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, uniti contro “la mitologia della violenza”

Paliano. Centinaia di persone si sono riunite al campo sportivo di Paliano, in provincia di Frosinone, per i funerali di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro in seguito ad un violento pestaggio. Il premier Giuseppe Conte si è unito al cordoglio del genitori del giovane Willy: “L’Italia è con voi, vi vuole bene”.

La mitologia della violenza

Il premier ha poi proseguito lanciando un verso e proprio appello alla comunità: “Dobbiamo mobilitarci tutti e a tutti i livelli, le famiglie, le insegnanti, i politici, i giornalisti per un comune obiettivo, ossia contrastare questa mitologia della violenza, fino ad estinguerla e richiamare i valori e i principi su cui si fonda la nostra civiltà, il nostro vivere sociale. Il principio primario è il rispetto della persona, della sua dignità”.

La scuola, secondo il premier, sarebbe il punto da cui ripartire: “Da lunedì, riprende la scuola, questo sarà l’anno scolastico dell’emergenza sanitaria, ma deve essere anche l’anno scolastico dell’inclusione e del contrasto al bullismo. Tutte le energie mentali che stiamo mettendo a tutti i livelli sanitari concentriamole anche sul contrasto al bullismo contro un linguaggio di odio e di violenza. Le parole sono pietre a tutti i livelli”. Il segretario Dem, Nicola Zingaretti ha poi annunciato che “la Regione pagherà e sosterrà la famiglia per le spese legali e uno degli istituti alberghieri della nostra regione sarà dedicato al nome di Willy”.

Il bianco

Maglia bianca per i presenti al funerale, questa la richiesta partita dai familiari, simbolo di purezza e gioventù. Il colore bianco è inoltre un rimando alle origini capoverdiane di Willy, essendo il colore utilizzato per la morte di bambini e ragazzi. ‘Chiediamo a Dio la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l’irreparabile. Perdonare anche chiedendo che essi percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica e riabilitazione dell’umano’. 

Questo l’appello del vescovo di Tivoli e Palestrina, Mauro Parmeggiani. Il vescovo ha poi proseguito l’omelia chiedendo: “Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell’oblio, impegniamoci tutti, istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove, fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi‘.

Condanne severe

Il premier Conte ha poi affermato:’Ora ci aspettiamo condanne severe e certe. Abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza. Non possiamo minimizzarla né sottovalutarla. Non possiamo degradarla a singolo episodio. Dobbiamo guardarci in faccia e capire che ci sono alcune frange, alcune sacche sociali che coltivano la mitologia della violenza‘. Nell’incontro tra il premier e i sindaci di Paliano, prima dei funerali di Willy, l’auspicio espresso dal sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna è ‘che sia fatta presto giustizia e che si faccia chiarezza presto sulle responsabilità di ognuno. Il mio appello a testimoniare è stato ascoltato e si sono aggiunti testimoni‘.

La cultura sconfigge la violenza

Ad aggiungersi al cordoglio, anche il presidente della Camera, Roberto Fico, con un messaggio indirizzato alla famiglia di Willy: “Fra poco inizierà il G7 dei Parlamentari organizzato dagli Stati Uniti. Prima che inizino i lavori voglio però rivolgere un pensiero di grande vicinanza alla famiglia di Willy Monteiro. Provo sconcerto e smarrimento per quello che è accaduto. Abbiamo il dovere civile di trasformare questi sentimenti in azione politica e sociale, la violenza si combatte con la cultura, strumento necessario per incidere su modelli sbagliati purtroppo ancora presenti nella società”.