28 Giugno 2019 - 13:33

G20: Trump, la mina vagante contro tutti (tranne Putin)

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Il presidente Donald Trump, al G20, ha incontrato Vladimir Putin, con cui ha confermato i suoi buoni rapporti. E nel frattempo ha nel mirino Cina e Iran

Di sicuro, c’è che al G20 gli USA non sono andati a fare le semplici comparse. Altrettanto sicuro, però, è il fatto che in ogni caso abbiano alcuni punti deboli che gli “alleati/avversari” stanno sfruttando benissimo a loro vantaggio. Donald Trump si presenta al maxi-raduno delle superpotenze mondiali come un vero e proprio “boss“, al di sopra di tutti, timorati dal presidente degli Stati Uniti D’America. Tutti, tranne uno. Proprio lui, l’avversario/alleato di sempre: Vladimir Putin.

Ad Osaka, i due hanno conversato per circa ottanta minuti su commercio, disarmo eprotezionismo, ma anche su tre questioni davvero fondamentali. Infatti, gli interessi di Trump e Putin convergono sulla stessa rotta, quella che porta in Iran, Cina, Siria, Venezuela e Ucraina. Inutile dire come questi ultimi quattro Paesi siano al centro della “guerra dei due mondi”. A fronte della destabilizzazione politica avvenuta in Venezuela, la Russia non è più nella posizione di vantaggio che gli spettava prima. Se prima poteva contare su un alleato con le spalle larghe come Maduro, ora è costretta a scendere a patti, in quanto gli USA hanno piazzato il loro “uomo di fiducia”, Guaidò.

Ma il vero e proprio “centro” di tutto è la Cina. L’inquilino della Casa Bianca, infatti, gioca ancora una strategia attendista, sottolineando però il pericolo cinese dal punto di vista informatico.
Mentre ampliamo il commercio digitale, dobbiamo anche assicurare la resilienza e la sicurezza delle nostre reti 5G. Questo è essenziale per la nostra prosperità e sicurezza condivisa.” ha dichiarato.

In realtà, un po’ tutti sanno che il vero e proprio pericolo che minaccia gli USA non è quello informatico. Anzi, è sul fronte radicalmente opposto: quello commerciale.

I dazi

Già precedentemente, tramite la sua politica protezionistica, Donald Trump ha provato ad ovviare a questa situazione di caos commerciale tramite un provvedimento. Infatti, i dazi messi a danno delle importazioni negli USA hanno come obiettivo quello di suonare come un vero e proprio avvertimento ai danni della componente asiatica. Tutti sono a conoscenza di quanto la Cina sia ormai espansa a livello globale e di come stia infliggendo delle pazzesche “botte sorde” al commercio di tutto il mondo. Non esiste più il “made in“, vi sono ormai solamente componenti che si affidano al costo minore, in barba alla qualità.

Dal punto di vista commerciale, al G20 Donald Trump ha trovato una potentissima alleata: Angela Merkel. I due leader, infatti, hanno anche parlato dei negoziati in corso con la Cina. L’intenzione è quella di fissare standard equi per il commercio globale. In questo modo, naturalmente, si favorirebbero le esportazioni in barba a tutti gli import che creano un danno all’economia interna di ogni Paese, europeo e americano. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare. Questo perché la Merkel per ora non avalla il problema, in quanto lo stesso presidente statunitense accusò la Germania per le sue spese per la difesa.

La Merkel, dopo le dichiarazioni effettivamente fuori luogo del tycoon americano, se l’è legata al dito. A questo punto, non è più così sicura di dare una mano al possibile alleato commerciale.
E dunque quale sarebbe la soluzione? La clamorosa alleanza con Vladimir Putin.

Il presidente americano deve aver riflettuto su come il “tenere a bada” il presidente russo sia fondamentale, negli equilibri mondiali. La paura di una guerra nucleare blocca per ora la “mina vagante”, che preferisce intrattenere rapporti equilibrati con la Russia. In caso contrario, si scatenerebbe una nuova Guerra Fredda. E questa volta gli americani non ce la farebbero.