11 Novembre 2020 - 17:57

La Gamification, strategie Social per coinvolgere gli utenti

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Nel lontano 2002 esce sul web il primo social network, Facebook. Si è entrati in una nuova era, quella del web 2.0. Ciò che per noi è diventata la normalità, cioè un web interattivo e dinamico, non era invece immaginabile con il web delle pagine statiche

L’interattività ha fatto esplodere letteralmente il numero di interazioni virtuali e ha permesso a chiunque di conoscere potenzialmente i miliardi di utenti sul globo. Poi, a partire dal 2018, il social che sembrava aver monopolizzato l’intrattenimento online ha subito quasi una battuta d’arresto. Pur restando, almeno in Italia, il social più utilizzato, i suoi trend di crescita si sono azzerati, se non sono persino diventati negativi.  A questo punto Facebook come le sue app collegate, per mantenere i suoi utenti attivi ha dovuto in parte trasformarsi.

Per ritrovare l’engagement degli utenti è quindi stato necessario in un certo senso “inventare” dei momenti in cui non fosse solo importante la quantità di tempo passata sulla piattaforma, ma la sua qualità. Ma come? La risposta è venuta da un ambiente forse inaspettato quello del gioco online. La cosiddetta Gamification (tradotta a volte “ludicizzazione”) a cui stiamo assistendo in questo momento su panorama social. L’utilizzo come strumento di promozione delle piattaforme con dei piccoli giochi che favoriscano l’interazione tra gli utenti. Quindi, non solo trovare notizie o annunci, ma anche intrattenimento, aiutandoci a rilassarci e a trovare momenti di socialità significativi. Dal proporsi l’ambizioso obiettivo di abbracciare attraverso la rete vecchie conoscenze o crearne di nuove si è passati a proporre interazioni di tipo prevalentemente ludico.

Quali sono però le caratteristiche di un gioco per renderlo coinvolgente?

In questo Facebook, come anche gli altri maggiori Social che puntano all’intrattenimento, hanno iniziato a guardare alle industrie dei videogiochi e dei giochi online amplificando la rete di sinergie con gli operatori di mercato. Questo fenomeno è evidente rispetto al più impegnato Twitter o il professionale Linkedin che si sono mantenuti su una user experience orientata all’informatività. E da chi prendere spunto? Se andiamo a vedere i giochi più utilizzati sul social si passa dallo sponsorizzato Candy Crush Saga che è reso interessante dalla tendenza alla progressione di livelli, fino al tradizionale Texas Hold’em Poker. Una visione questa plasmata sia su videogiochi intesi come esperienza d’interazione multigiocatore: PlayerUnknown’s Battlegrounds, Minecraft, ma anche il sostenuto ritmo di gioco e il coinvolgimento multisensoriale dell’utente del casinò online: Book of Ra Deluxe e simili.

Cosa c’è da aspettarsi nel prossimo futuro?

Negli anni, i Social media tradizionali non sono più la novità del momento e quindi è diminuito il loro appeal, soprattutto tra i più giovani. C’è chi direbbe che il fenomeno social network è in realtà giunto alla sua fase di maturità e d’ora in poi ci si può solo aspettare un tasso di crescita di utenti prevalentemente negativo. La sfida che resta aperta è sicuramente quella che si gioca sul livello di coinvolgimento che porta a una partecipazione assidua, significativa e gradevole a questa forma di intrattenimento online.

La contingente situazione ha certamente favorito uno spostamento di tante interazioni sociali che adesso giocoforza sono tornate ad avvenire online. Questa tendenza al distacco dai social più tradizionali potrebbe quindi essere in realtà invertita (dating e riunioni online sono in grande crescita). Non c’è però da dimenticarsi le promesse rivoluzionarie fatte in questi anni che devono ancora arrivare al grande pubblico. Ad esempio, l’incombente diffusione della VR (Virtual Reality) sia da casa che in mobilità, per cui dovremo aspettare una migliore diffusione del 5G e il calo dei prezzi dei dispositivi, una volta prodotti in scala. Ma anche gli effetti di quella che è già qui. Pensiamo ad esempio al ritorno in grande spolvero dell’utilizzo dei QR code, delle applicazioni per la traduzione automatica di testi, delle animazioni su foto e video che hanno grande diffusione con le app. In una parola AR (Realtà aumentata) a cui ci siamo abituati quasi come se fossero qui da sempre.