12 Luglio 2022 - 16:37

Gas, ancora tagli dalla Russia: forniture ridotte al 30% per l’Italia

Saranno forniti 21 milioni di metri cubi rispetto alla media di 32 milioni. Cingolani: "Lanceremo una campagna su risparmio acqua e gas"

gas russo

Saranno forniti 21 milioni di metri cubi rispetto alla media di 32 milioni. Cingolani: “Lanceremo una campagna su risparmio acqua e gas”

La Russia taglia ancora le forniture di gas all’Italia, i flussi di forniture saranno ridotti di circa un terzo. A riferirlo è stata la stessa Eni, che in una nota pubblicata ieri ha annunciato: “Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.

Intanto chiude anche, per manutenzione, il flusso dal Nord Stream 1 verso la Germania, mentre Gazprom riduce del 70% le forniture di gas all’Austria. La riduzione dei flussi di gas dovrebbe durare circa 10 giorni, ma serpeggiano i timori di un ulteriore prolungamento a causa deli risvolti della guerra in Ucraina. Rimane inoltre la preoccupazione per il livello di stoccaggio che deve essere riempiti prima dell’inverno. “Il livello di stoccaggio dell’Italia oggi è a quota 63,77% – spiega Lorenzo Melotti, esperto della materia e titolare dello studio e-consulenze nell’ambito dell’energia per le aziende -. Non è un dato fantastico, in questo periodo dell’anno questo livello dovrebbe già superare quota 70%“. L’esperto spiega che occorre arrivare a uno stoccaggio al 75-80% a ottobre. Nei tempi d’oro in quel periodo veniva raggiunta quota 100%. “Nell’ipotesi non si dovesse raggiungere questo obiettivo ci saranno problemi importanti – dice Melotti -. Bisognerà decidere chi questo inverno avrà il gas e chi no. Anche il razionamento sarà una strada da percorrere. Il governo sicuramente sta valutando tutti questi scenari“.

La risposta del Governo italiano

Il Ministero della Transizione Ecologica ha dichiarato che il Governo mantiene uno stato di pre-allerta  necessario al monitoraggio costante dei flussi, senza alcun bisogno di misure emergenziali e di un passaggio allo stato di allerta. In una nota il Mite specifica che “stante questa situazione, non è prevista l’attuazione di piani di emergenza energetica con misure di risparmio straordinarie” e che il piano di diversificazione delle forniture di gas e di raggiungimento dell’indipendenza energetica dalla Russia “prosegue secondo quanto già annunciato, grazie agli accordi stipulati dal Governo e dagli operatori con altri paesi nei mesi scorsi”. Il Mite precisa inoltre che la riduzione di circa il 30% sulle forniture di gas annunciate oggi da Gazprom per l’Italia equivale in valore assoluto a circa 10 milioni di metri cubi al giorno, e rappresenta una parte marginale della fornitura giornaliera totale che viene ampiamente compensata dalle altre forniture che il governo si è assicurato con il piano di diversificazione portato avanti negli ultimi mesi”.

Il piano dell’Ue

Nel frattempo anche l’Unione Europea tenta di mettere a punto un piano per rispondere agli ulteriori tagli di gas impartiti dalla Russia. “L’Ue si sta preparando ad ogni scenario”– ha spiegato Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, in merito agli ulteriori tagli del gas messi in atto da Mosca. “La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere preparati. A metà luglio, come è noto, verrà varato un piano di prevenzione in vista dell’inverno. E’ necessario arrivare il prima possibile ad una autonomia energetica dalla Russia”, ha aggiunto il portavoce europeo sottolineando come occorra comunicare alla popolazione “l’importanza del risparmio energetico” e ricordando che la Commissione, tra gli strumenti, ha già varato il RePowerEu. Complessivamente, l’Europa importa il 40% del gas naturale dalla Russia. Il tetto al prezzo del gas “è uno dei possibili strumenti su cui stiamo discutendo ma al momento non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap’. Ci sono diversi Stati membri che stanno facendo proposte e stiamo affrontando il tema ma non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap’”, ha detto il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni.