14 Marzo 2018 - 00:29

“C’eravamo tanto armati”, l’intervista a Gian Ettore Gassani

Gassani

A Salerno la presentazione dell’ultimo libro di Gian Ettore Gassani, presidente AMI, nell’ambito dei Martedì Letterari. “Il mio studio? Un pronto soccorso che accoglie gente distrutta”

Un salone gremito di studenti, operatori del diritto e non solo, quello della Provincia di Salerno in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Gian Ettore Gassani, C’eravamo tanto armati (Ed. Imprimatur).

Salernitano d’origine e romano d’adozione, Gassani, avvocato cassazionista e presidente dell’Associazione Avvocati matrimonialisti italiani, ma anche opinionista alla radio, in tv e sui giornali, è in libreria con la sua “terza grande fatica letteraria”.

Sguardo severo, voce calda e vibrante ma anche un sorriso bonario nel rievocare le prime esperienze in tribunale, agli inizi della sua “missione”, l’avvocatura.

Gassani non suda alla ricerca del soggetto da descrivere, della storia da narrare; per lui “raccontare e scrivere ciò che vive in aula e in studio è un fatto liberatorio”.

Ho sempre pensato che il mio studio sia un pronto soccorso che accoglie gente distrutta” dichiara ai nostri microfoni. “Scrivo saggi in chiave romanzata, con un linguaggio accessibile a tutti e con uno stile scevro da inutili tecnicismi”.

“Cosa racconto? Le storie che ho conosciuto, i drammi, le tragedie familiari. Ci sono casi giudiziari che mi hanno particolarmente colpito e affascinato, che non mi hanno fatto dormire la notte. Sento l’esigenza di raccontarli“.

Un saggio, quello presentato nel pomeriggio di ieri nell’ambito del ricco calendario di appuntamenti de “I Martedì Letterari“, ricco di storie di amori violenti, di figli manipolati attraverso battaglie legali, di genitorialità omosessuale, eutanasia e omofobia, dove la legge non aiuta chi avrebbe bisogno di conforto, anzi, alimenta la violenza in atto.

Gassani

“Il testo di Gassani rappresenta una sorta di vademecum professionale per il buon avvocato. Una raccolta di casi estremi e dolorosi, quindi la carne viva di chi ha perso i propri cari” sottolinea Stefano Pignataro, Centro Giovani Martedì Letterari.

“Gassani parte dall’analisi della società e delle sue problematiche. Dal cyberbullismo al femminicidio, dall’omofobia all’eutanasia, ai social ed alla scuola e sullo sfondo una società in crisi di valori educativi, sociali ed etici dove la grande assente è la famiglia, luogo in cui l’amore si trasforma spesso in odio e ingiustizia sociale. Purtroppo il ruolo genitoriale oggi è indebolito e cìò incide sull’educazione dei giovani”, così la Prof.ssa Mariarosaria Vitiello, consigliere politico in materia di Politiche, Culturali ed Educative.

 

355 omicidi si sono consumati nel 2017 in Italia, tra le mura domestiche. 140 sono femminicidi.

Gassani è intransigente su questo punto.

Quando la famiglia si frantuma, automaticamente scoppia un’importante cellula della società. Occorre recuperare i valori essenziali come la scuola e una genitorialità attiva, punti di partenza per il benessere della società”.

Agli studenti universitari e giuristi in erba, Gassani raccomanda la perserveranza.

“Non mollate mai, mai. E’ la perseveranza l’unico segreto del successo”.

 

 

 

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