Giornata Internazionale della Tolleranza: la necessità di coltivare i valori
Oggi si celebra la Giornata Internazionale della Tolleranza. Una data importante che ricorda la necessità primaria e fondamentale di coltivare i valori di solidarietà e di tolleranza
La Giornata Internazionale della Tolleranza viene istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite a seguito della risoluzione 51 del 1995 dell’UNESCO. Si tratta di una tappa fondamentale per i diritti fondamentali dell’uomo, poiché sottolinea la necessità di trasmettere i valori di solidarietà e di tolleranza tra i popoli.
Dal 1995 ad oggi continua l’abitudine di dedicare il 16 novembre esclusivamente a questa nobile causa. Da oltre 25 anni infatti, si susseguono conferenze e festival, in occasione della giornata commemorativa, per premiare persone, enti e istituzioni. Tutte quelle figure quindi che contribuiscono con attività significative alla promozione della tolleranza e della non violenza.
L’impegno dell’ONU
L’ONU invita a tal proposito, governi e capi di stato, ma anche organizzazioni e semplici cittadini, a promuovere il benessere umano, la libertà e il progresso civile in tutto il mondo. Una campagna che vuole promuovere soprattutto il rispetto, il dialogo e la cooperazione tra le diverse culture. Affinché vengano abbattuti i muri delle differenze culturali e razziali.
Quello della Giornata Internazionale della Tolleranza è un progetto che sta molto a cuore anche alla classe docente, poiché è la scuola il primo veicolo di educazione e di costruzione di principi. Ecco perché il MIUR in linea con l’ONU, promuove la celebrazione di tale giornata commemorativa con iniziative volte alla sensibilizzazione di tali tematiche.
Il ruolo dell’istruzione: il MIUR
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) in occasione della Giornata Internazionale della Tolleranza, si schiera a favore della tolleranza. Ecco quanto riferisce la professoressa Rosa Manco del CNDDU:
“In quanto docenti/formatori ci sentiamo investiti di una grande responsabilità verso le generazioni future. Grande è il contributo che possiamo dare affinché la cultura di pace vinca l’odio del pregiudizio e dell’intolleranza verso l’altro“.
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