Giulio Regeni, online una piattaforma per raccogliere informazioni
I familiari di Giulio Regeni continuano la loro lotta per scoprire la verità. Le segnalazioni trasmesse via web arriveranno in maniera sicura e anonima
Sono passati 46 mesi dal rapimento di Giulio Regeni. Era il 25 gennaio 2016 quando Giulio uscì di casa, nel quartiere residenziale di Dokki, per raggiungere un amico in piazza Tahrir. Giulio entrò nella metropolitana circa dieci minuti dopo. Da quel momento Giulio entrò nel buco nero del regime di Al Sisi.
Il suo corpo fu ritrovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, abbandonato sul ciglio della strada che dal Cairo corre verso Alessandria, sul cavalcavia Hazem Hassan.
Il regime di Al Sisi non ha mai smesso di manipolare e dissimulare la verità, fino al punto di sacrificare, assassinandoli, cinque innocenti, falsamente accusati di aver partecipato all’omicidio di Giulio.
Eppure, le informazioni che portano alla verità sono e restano soltanto in Egitto. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico. Lo ha ribadito l’ex presidente del Consiglio, oggi commissario europeo, Paolo Gentiloni. “Per arrivare alla verità sul sequestro, l’omicidio e la tortura di Giulio Regeni è necessaria la collaborazione dell’Egitto.”
Nasce per questo da oggi Regenifiles, una piattaforma dove, in modo anonimo e sicuro, potrà inviare informazioni o documenti utili all’accertamento della verità sull’omicidio di Giulio Regeni.
La piattaforma è progettata in modo tale che neanche chi la gestisce o legge le segnalazioni possa identificare il mittente. Le segnalazioni arriveranno in maniera assolutamente anonima ai legali della famiglia Regeni, come già sperimentato dall’Autorità nazionale italiana anticorruzione (ANAC).
ARTICOLO PRECEDENTE
Napoli, pugno duro con Allan: detratto il 50% dello stipendio
ARTICOLO SUCCESSIVO
Vasco Rossi: il suo “NonStop Live” per soli tre giorni al cinema