Governo e nuovi scenari nell’assetto istituzionale. L’ultimo giro di consultazioni sembra delineare la strada per un Governo di minoranza guidato dalla Lega
L’
impasse sembra ancora permanere ma, al contrario dei precedenti tentativi, il nuovo
Governo potrebbe avere una connotazione totalmente differente rispetto a quanto si immaginava qualche giorno fa. Infatti, a seguito del terzo ed ultimo giro di consultazioni, la soluzione più ovvia sembra al momento quella di un
Esecutivo politico affidato al
centro-destra. Come mai si è arrivati a questa conclusione dopo averla vista naufragare in precedenza? La risposta all’interrogativo è semplice, in quanto i nuovi scenari partitici – che hanno condotto al totale isolamento del
M5S (molto poco ben visto da entrambi gli schieramenti c
oncorrenti) – porterebbero esclusivamente ad un
Governo di minoranza oppure ad un
Governo di opportunità (cioè sfiduciato dal
Parlamento ma in grado di operare nell’ordinaria amministrazione). Questo scenario, non del tutto inimmaginabile, si evince da due elementi che da un lato riportano prepotentemente in auge la
Lega e dall’altro l’asse
Renzi – Berlusconi. Per quanto riguarda il primo punto, si può dire che questo è riscontrabile nella nuova disponibilità di
Salvini a condurre un
Governo di coalizione. Questa ipotesi, che va incontro ad uno dei due esiti considerati in precedenza, avrebbe il merito sia di ricompattare il
centro – destra – sempre in bilico negli ultimi giorni – e allo stesso tempo cercare di attrarre
responsabili non pentastellati all’interno del
Parlamento. L’ultima considerazione riprende direttamente il secondo punto. La ricerca del consenso parlamentare passa necessariamente dal voto democratico favorevole che, stando alle parole di
Martina dopo il colloquio con il
Capo dello Stato, dovrebbero ritrovarsi in una sorta di Governo di minoranza. La mossa, però, cela in realtà il più solido asse
Renzi – Berlusconi in quanto il primo vedrebbe realizzato un
Governissimo come richiesto qualche giorno fa (non senza ritorni politici chiaramente) e il secondo contare ancora nel dettare la strada della propria coalizione nonostante la perdita della leadership a favore del leader leghista.