29 Ottobre 2019 - 12:04

Governo: l’esperimento regionale PD-M5S è già destinato a fallire?

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Dopo la batosta in Umbria, a Gennaio ricomincerà il “tour” regionale delle elezioni. Il Governo è costretto a dare prova della sua tenuta in Italia

Nascondere qualcosa di così palese è davvero controproducente. Quella in Umbria è stata una disfatta da cui si può solamente imparare. Certo, c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno (il premier Giuseppe Conte), chi vede quello mezzo vuoto (Matteo Renzi). La verità è che il Governo traballa. La batosta elettorale ha provveduto solamente a gettare ancora più sconforto tra le anime di PD e Movimento 5 Stelle. L’attenuante è che si son dovuti scontrare contro il “deus ex machina” delle campagne elettorali, quel Matteo Salvini che dopo la breve parentesi (inutile) al Governo è tornato a fare quello che sapeva fare meglio: il venditore di fumo negli occhi.

Il problema è che il leghista il suo lavoro l’ha fatto fin troppo bene (o almeno, lo ha fatto il suo staff), e dunque la batosta in Umbria era praticamente annunciata. Naturalmente, questo era stato pronosticato come una sorta di esperimento di partenza. C’è tutto il tempo per limare i dettagli dell’intesa tra centrosinistra e 5 Stelle. Molte, però, sono ancora le dinamiche da affinare, e davanti a sé il Governo Conte Bis ha una vera e propria maratona difficile.

Infatti, da Gennaio fino a primavera inoltrata, saranno ben otto gli appuntamenti elettorali. Emilia-Romagna, Calabria, Campania, Marche, Puglia, Liguria, Veneto e Toscana. Se nelle regioni del Nord una pietra tombale è già stata messa (Zaia e Toti sono praticamente inattaccabili), nelle altre la situazione è alternata. In Emilia-Romagna la sfida è tra Bonaccini e Borgonzoni, in Calabria e Toscana la guida del PD non dovrebbe temere. Diversa è la situazione in Campania, Marche e Puglia. Nelle regioni del sud, il centrosinistra non ha da temere. Nelle Marche, invece, la Lega ha già sfondato.

L’esperimento, insomma, ha già le sue lacune.