Granchio blu, individuata nuova specie nell’Adriatico
L'invasione del granchio blu non accenna ad arrestarsi. Secondo Zaia, la situazione sta diventando sempre più tragica
Un’invasione che non accenna ad arrestarsi. Il granchio blu sembra ora invadere le coste italiane, quelle dell’Adriatico in particolar modo, tramite una seconda specie. Quest’ultima è stata trovata, infatti, in provincia di Ancona, proveniente dal Mar Rosso e dall’Oceano Indiano occidentale. La sua presenza è stata dimostrata da un gruppo di ricercatori del Cnr-Irbim di Ancona. Per il momento, però, l’habitat dell’Adriatico non dovrebbe essere favorevole alla sua proliferazione.
Secondo uno dei ricercatori, Ernesto Azzurro, si tratta di una situazione in stadio avanzato: “Il granchio blu del Mar Rosso Portunus segnis, morfologicamente ed ecologicamente simile al granchio blu Atlantico Callinectes sapidus, ha già colonizzato, attraverso il Canale di Suez, i settori più orientali del Mediterraneo, con conseguenze inizialmente drammatiche per la pesca tunisina. Oggi, però, questa specie è una delle risorse di pesca più importanti per la Tunisia, trasformata e commercializzata nei mercati esteri.“
Anche Luca Zaia, il governatore del Veneto, ha espresso la sua preoccupazione a riguardo, in un punto stampa a Venezia.
“La situazione relativa al granchio blu è più tragica di quanto venga percepita a livello nazionale. Il Governo ha stanziato i primi 2,9 milioni di euro per questo cataclisma, ma stiamo parlando della tragedia più grande che sta colpendo la pesca del Veneto. Quest’anno segneremo un -80% di produzione di vongole. Il rischio è che si venga a stravolgere un profilo identitario e non si riescano più a coltivare le vongole in laguna.“
Insomma, il granchio blu sta provocando enormi danni al pescato di tutta Italia.
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