Ancora grane per la Raggi, scoppia il caso Lombardi

Ancora grane per la Raggi. Dopo il caso Frongia, adesso il neo-sindaco di Roma deve vedersela con le dimissioni di Roberta Lombardi che riducono al minimo i rapporti con il direttorio romano. Diffidenza di Grillo

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Ancora grane per la Raggi. Dopo il caso Frongia adesso la neo sindaca di Roma deve vedersela con le dimissioni di Roberta Lombardi che riducono al minimo i rapporti con il direttorio romano. Nella giornata di ieri c’è stato un incontro tra la Raggi e il co fondatore Beppe Grillo, che ha poi rinunciato a vedere la Lombardi. Nel colloquio con Grillo sarebbe emerso il definitivo via libera del comico all’eliminazione definitiva del direttorio, scatenando la conseguente e inevitabile dimissione di Roberta Lombardi.

Il caso

Roberta Lombardi aveva mosso accuse estremamente pesanti nei confronti della Raggi, durante una riunione al vetriolo tra la neo sindaca e il direttorio romano. Tali accuse si riferivano al famigerato caso Frongia, in corsa inizialmente come consigliere e non come capo di gabinetto, come proposto poi dalla sindaca. La Lombardi si era fatta portavoce del pensiero dello staff, esprimendo il disappunto per l’abbandono di una poltrona a favore di un’altra da parte di Frongia.

Un dissidio intestino che è peggiorato sempre più, logorando i rapporti fra il Campidoglio e il direttorio, e che ha richiesto l’intervento del capo in persona. Grillo ha tentato ieri di placare gli animi e trovare un compromesso tra le parti, ma è stato inutile. Così si è schierato, inevitabilmente, con la Prima Cittadina. Non poteva essere altrimenti, dal momento che quello di un esponente del Movimento al Campidoglio è l’unico vero risultato tangibile dall’entrata in Parlamento. Il “sacrificio” dei membri dissidenti non è una novità, e siamo certi che a quello della Lombardi seguiranno altri abbandoni. Basta che tra questi non ci sia quello degli elettori.

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