18 Maggio 2016 - 16:57

Grillo vs Grillo, il comico è il politico?

grillo vs grillo

Grillo vs Grillo, il nuovo spettacolo teatrale del comico genovese fa tappa al Teatro Augusteo di Napoli. Crisi d’identità o lucida analisi del presente?

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Grillo vs Grillo questo il titolo dello spettacolo del comico genovese che ritorna in teatro con una nuova diatriba in un delirante dialogo con se stesso. Il Comico e il Politico, due facce della stessa medaglia, due entità parte di un unico corpo. Sul palco i due “grillo” si sdoppiano per confrontarsi, mettersi in discussione e darsi in pasto agli spettatori. Il comico e fondatore del Movimento 5 stelle ci proietta in un viaggio tra passato, presente e futuro. Una satira pungente che tocca argomenti cruciali quali l’ambiente, l’economia, la tecnologia e la scoperta del web grazie a Gianroberto Casaleggio.grillo vs grillo

Una dialettica a tratti disarmante in grado di risvegliare le coscienze dal torpore dell’ordinaria quotidianità. Grillo è ancora e in primo luogo un comico o è destinato a rimanere irrimediabilmente “vittima” del suo ruolo politico? Per quanto egli tenti con tutte le forze di smarcarsi dall’appellativo di leader che tanto detesta è difficile, almeno da sei anni a questa parte, riconoscerlo in modo differente. È il pubblico infatti a decidere tra il comico e il politico, lo stesso pubblico che va a vederlo da più di vent’anni e lo vota alle politiche. Nelle vesti di comico reclama la sua libertà, in quelle di politico è visibilmente alterato perché non viene preso sul serio. “Come comico ho perso il diritto alla satira e non ho l’immunità come politico”. Sostanzialmente pone la questione ma non la affronta davvero e non la risolve.

Quanti si aspettano di ritrovare il Grillo politico, che affonda, insulta e rigira il coltello nella piaga, rimarranno delusi. Dopo un lungo excursus biografico, a tratti soporifero, la platea si riprende nettamente durante la seconda e ultima parte dello spettacolo in cui un Grillo politico affronta timidamente temi attuali. Perché urge cambiare un Paese che non funziona più, che mostra un’arretratezza politica e culturale non più ammissibile. Populismo e retorica spicciola? No, stando al plauso degli spettatori.

Uno spiraglio di luce riaccende la sala quando il comico ricorda di essere a favore dell’istituzione di un reddito universale, meta difficilmente raggiungibile ma su cui poter aprire un spazio di discussione. Vivere in uno Stato che sia in grado di garantire un reddito ai cittadini consentirebbe di eliminare quel senso di paura che da tempo ci soffoca. Opprime i giovani impossibilitati anche solo a progettare un futuro in assenza di prospettive concrete e tangibili. Opprime i lavoratori salariati che temono di perdere il proprio posto di lavoro. Una visione indiscutibilmente utopistica per il nostro Paese il cui sistema economico non fa altro che perpetrare la crisi della classe media impedendo di fatto il rilancio dell’economia.

Mettere insieme menti nella visione di Grillo diventa indispensabile per risollevare le nostre coscienze.  Un risveglio che deve portarci ad una profonda riflessione.  Può l’impossibile diventare possibile? Gli esempi non mancano e il comico genovese trascina giù dal palco storie diverse di persone che, partendo da un senso di ribellione, sono stati in grado di raggiungere risultati inimmaginabili.

Quel senso di immobilismo e di stagnazione che ci attanaglia diventa per Grillo il vero nemico da combattere; le armi con cui combattere risiedono nella creatività delle nostre menti.

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