19 Settembre 2015 - 16:19

I 70 anni degli accordi di Yalta

yalta

Ricorre quest’anno il settantesimo anniversario di un discusso e leggendario patto internazionale, l’accordo di Yalta

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Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario dagli accordi di Yalta, la cittadina della Crimea nella quale si incontrarono i leaders delle tre grandi potenze mondiali: Franklin Delano Roosvelt, Winston Churchill e Iosif Stalin, all’indomani della fine della guerra.

Un evento che la politica internazionale ricorda con importanza e interesse, perché alla conferenza di Yalta, secondo di tre incontri tra le tre nazioni, furono siglati importanti accordi per il futuro non solo dei tre Paesi invitati al tavolo diplomatico di Stalin, ma anche per tutti gli stati mondiali.

A Yalta, infatti, si decise il futuro del mondo uscente da un lungo e sanguinoso conflitto mondiale che vide la sconfitta dei Paesi dell’asse Roma-Berlino-Tokio, con il ridisegno della cartina geografica.

Gli accordi tra le tre nazioni, tra gli altri, prevedevano: la formazione di governi provvisori in Polonia, Jugoslavia, Romania e Bulgaria; la discussione della nascita di un nuovo organismo sovranazionale, garante della pace, approvato a Giugno dello stesso anno, quindi l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

E ancora, il disarmo della Germania, clausola importantissima per la pace che doveva seguire qualche anno più tardi a Parigi; lo smembramento della Germania in quattro zone di influenza rette dai Paesi vincitori, e divisione di essa in parte occidentale e parte orientale.

Gli ultimi due punti, più di tutto il resto sancito a Yalta, prefigurano realtà politico-sociali che dureranno nei decenni avvenire, in particolare la divisione della Germania terminerà soltanto nel Novembre del 1989 con la caduta del muro di Berlino, che segnò di fatto la fine della frattura tra Est ed Ovest della città e della dominazione sovietica. Una rottura che diede vita ad una vasta letteratura sulla libertà, cui si aggiunse alla mitologia del muro,  segno dell’ oppressione, cantato già negli anni ’70 dai Pink Floyd.

I 70 anni dagli accordi di Yalta.
I 70 anni dagli accordi di Yalta.

La prefigurazione dell’ Onu, portò alla creazione di un ente tutelativo della pace e di tutto quanto attiene alla sicurezza mondiale, ciò segnò di fatto la fine di quella autodeterminazione dei popoli voluta dal presidente USA Wilson alla fine del primo conflitto mondiale.

E proprio come allora, furono gli Stati Uniti a intavolare le trattative della pace futura, fu proprio con la fine della della prima guerra mondiale che s’impose sul mondo la lontana America.

L’importanza degli accordi stipulati nella cittadina della Crimea non è solo legata a fattori strettamente politici, che ebbero una valenza sul lungo periodo storico, ma anche ideologicamente. Si è infatti molto discusso sulla effettiva autorità occidentale nella partecipazione delle trattative, cioè sul ruolo attivo che Inghilterra e Stati Uniti avrebbero ricoperto rispetto all’ospitante sovietico.

Di sicuro ciò che emerge anche da uno sguardo disattento della realtà mondiale di oggi, è la creazione di tre grandi blocchi (due dei quali  emersero già l’anno dopo la Conferenza). La persistente ed invadente presenza statunitense che tutto decide e tutto controlla, la realtà europea a guida franco-tedesca, principale interlocutore e canale privilegiato degli Usa,  la Russia.

L’anniversario di tale importante evento induce quindi a riflettere sulla realtà mondiale, e sul cammino da intraprendere da parte dei leaders mondiali, l’Unione Europea soprtattutto. L’Italia, da parte sua, celebrerà il settantesimo anniversario a Roma, il prossimo 22 Settembre, con lo scopo di guardare al futuro controllando il crimine trasnazionale, memori degli errori del passato.

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