17 Marzo 2016 - 15:41

Ijf 2016, Giornalismo in festival: sempre in bilico tra informazione e autocelebrazione

festival internazionale giornalismo ijf 2016

Ijf 2016 è la X edizione del Festival Internazionale di Giornalismo, organizzato a Perugia dal 6 al 10 Aprile. Momento per prendere consapevolezza di sé o l’ennesimo circo con cotillons e lustrini?

[ads1]Perugia, Ijf 2016. Si fa un gran parlare di libertà d’informazione e della centralità che questa riveste in un assetto democratico del vivere civile che spesso ci si dimentica di chi fa informazione; d’altronde, come ogni universo, anche questo del giornalismo perde di vista sè stesso tanto nell’aspetto globale quanto in quello particolare dell’ultimo freelance o giovane che si affaccia alla professione. Un momento per superare questo gap potrebbe essere il Festival Internazionale del Giornalismo, l’Ijf 2016, attraverso il quale il mondo del giornalismo globale può specchiarsi in ogni operatore del campo e cogliere l’occasione di crescita. Oppure avere un festival in cui celebrare sé stesso.

Il festival ha quale intenzione dichiarata proprio il confronto, il raccontarsi, l’analisi della metamorfosi della comunicazione e della comunicabilità in un mondo tutto nuovo, sempre uguale a sè stesso nel suo magmatico e continuo cambiamento: il posto e il ruolo del giornalismo in una società  in cui tutto cambia perchè tutto resti uguale.
Di qui è comprensibile la scelta di trattare i grandi temi d’attualità: dalle migrazioni alle ONG, dalla privacy alle terrorismo, ed altri.

Il programma di Ijf 2016 è ricchissimo ed è in continuo aggiornamento; l’offerta è tale che non basterebbe un articolo per parlarne, per cui vi rimandiamo alla presentazione del programma.
C’è anche una sezione in cui poter far domanda per partecipare attivamente con le proprie idee e proposte.

Torniamo al punto: potrà un festival quale Ijf 2016 interrogarsi realmente sui limiti sostanziali che affliggono la stampa?

Insomma, in Egitto non è da poco la repressione dura della libertà di stampa di svariati cronisti, eppure la notizia è durata il tempo breve del suo sensazionalismo.

FESTIVAL INTERNAZIONALE GIORNALISMO 2 ijf 2016Di conflitti e persecuzioni se ne parla in maniera studiata e relativista: pensiamo alle guerre di cui nessuno parla e alle silenziate stragi di persone in odio alla loro fede in varie parti del mondo. Eppure questi silenzi, chissà se di partito o di interessi economici,  non sembrano diversi dalle repressioni di tanti altri regimi. In fondo, nel nostro democraticissimo occidente, dove anche grazie al fenomeno internet l’opinione di ciascuno è eletta a verità personale, pari in dignità al dato di fatto, se la notizia non è spendibile, non si pubblica, rendendo così l’informazione se non monca, quanto meno asservita al profitto. A questo riguardo, possiamo riprendere il tema delle migrazioni, troppo spesso trattate più con buonismo  che con tecnica, al punto tale da far desiderare l’eccesso nella forma del tecnicismo.

Un’ulteriore interrogativo, il penultimo di questa riflessione, fa riferimento al target di riferimento a cui è rivolto il festival. Sicuramente è rivolto a tutti ma, ancora una volta, è solo la forza economica che amplificherà la voce di chi potrà partecipare, a danno dell’unica cosa che avrebbe reso l’iniziativa fresca e dinamica: la presenza di quei giovani e freelance che il giornalismo lo vivono non come un mestiere, ma come una vocazione.

Ancora un quesito si impone nel silenzio generale: quanto è libera un’informazione accentrata per circa un quinto, in termini percentuali, in capo ad uno solo?

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