26 Gennaio 2021 - 10:08

Ikea verso una maggiore sostenibilità: presto la vendita di pezzi di ricambio

Ikea

Il colosso svedese Ikea fa un passo in avanti verso la sostenibilità ambientale. Nel 2021 introdurrà la vendita online di pezzi di ricambio per i suoi mobili

Un 2021 all’insegna di una maggiore sostenibilità per il colosso svedese dei mobili economici Ikea. Sembra infatti che l’azienda abbia deciso di iniziare a vendere pezzi di ricambio per i suoi prodotti, consentendo così ai clienti di non esser costretti ad acquistare interi complementi d’arredo quando danneggiati. Ad oggi, infatti, nonostante la grande economicità dei suoi articoli, non è possibile riparare eventuali danni o procurarsi singoli pezzi.

Oltre a questa importante novità, Ikea sta portando avanti altre iniziative, per ora ancora in fase di test.
L’anno scorso ad esempio aveva deciso di iniziare a ricomprare alcuni mobili usati (in particolare le librerie Billy) cedendo in cambio ai clienti dei buoni acquisto che del valore della metà dei prodotti nuovi. L’azienda rimette in vendita i mobili in questione, riciclandoli laddove impossibili da rivendere. L’obiettivo è quello di diventare un’azienda completamente circolare entro il 2030.
Questo interesse per la sostenibilità riguarda anche i materiali scelti per la merce in vendita. Un altro grande obiettivo è infatti quello di lasciare sempre più spazio a materiali riutilizzabili o riciclabili. Per il momento l’attenzione è concentrata sul legno, che al 2020 si è attestato per il 98% come proveniente da fonti certificate per la sostenibilità ambientale o da ricicli. Sempre entro il 2030 vorrebbe che almeno un terzo del legno che usa sia riciclato.

La grande economicità dei prodotti di Ikea, oltre a rappresentare un grande vantaggio in termini di competitività è anche una delle ragioni per cui l’azienda è stata spesso accusata di stimolare comportamenti consumisti. Le accuse sono state tuttavia smontate da Lena Pripp-Kovac, responsabile della sostenibilità a Inter Ikea, che ha ribadito il fatto che il basso costo dei prodotti non significa che debbano essere considerati usa-e-getta.