19 Marzo 2018 - 13:22

Il Cremlino sul caso della spia uccisa: “Da Londra prove o scuse”

Cremlino

Dopo l’uccisione dell’ex spia russa nella cittadina di Salisbury e l’espulsione dei diplomatici russi dal Regno Unito, il Cremlino chiede a Londra di fornire prove o scusarsi

Continua a salire la tensione tra Regno Unito e Russia per il caso dell’ex spia russa uccisa nella cittadina di Salisbury con un gas nervino, Sergej Skripal. Già nei giorni scorsi infatti Theresa May aveva relazionato in Parlamento con toni durissimi verso la Russia, che sembra essere dietro l’omicidio, ricevendo consenso da pressoché tutte le forze politiche (alcune critiche per Corbyn, ritenuto troppo morbido nel condannare la Russia). La vicenda era poi presoguita con l’espulsione dei diplomatici russi dal suolo britannico, un atto fortissimo nella prassi diplomatica.

Oggi, però, sono i russi a dire la loro. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha infatti dichiarato alla Tass che “prima o poi” le autorità britanniche “dovranno essere responsabili di queste accuse: dovranno o fornire delle prove o scusarsi. Le parole di Peskov fanno leva sul fatto che finora il governo britannico non ha reso pubbliche prove chiare che vadano in direzione di un coinvolgimento dell’intelligence russa nella vicenda.

Nel frattempo, i ministri degli esteri UE hanno pubblicato un documento in cui si legge che “l’Ue sollecita la Russia ad affrontare con urgenza le questioni sollevate dalla Gran Bretagna” e si esprime “solidarietà incondizionata” a Londra. “L’uso di armi chimiche da parte di chiunque, in qualsiasi circostanza, è completamente inaccettabile e costituisce una minaccia alla sicurezza di noi tutti […] L’Unione è scioccata per l’uso offensivo di qualsiasi agente nervino di grado militare, del tipo sviluppato dalla Russia, per la prima volta su suolo europeo in oltre 70 anni“, si legge ancora nel documento.

 

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