25 Febbraio 2015 - 17:47

Il futuro della rete è domani, web al bivio

Il futuro della rete si gioca domani, negli States. Perché, con la nuova proposta sulla net neutrality, il web rischia di dividersi in due corsie: connessione iper-lenta e connessione veloce, quest’ultima dotata di sovrattassa

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Il futuro della rete / È definitivo. Internet – per come lo conosciamo – domani potrebbe cambiare faccia. Il 26 febbraio 2015 la FCC – Federal Communication Commission proporrà le nuove regole a tutela della net neutrality. Se non venissero approvate, l’universo della Rete potrebbe scomparire.

Il futuro della rete / La Federal Communication Commission è l’ente che regolamenta le telecomunicazioni negli Stati Uniti. Fin qui tutto chiaro. Se non fosse che la sua approvazione di nuove regole (che renderebbero la gestione del web molto simile a quella dei servizi pubblici) potrà avere, in definitiva, ripercussioni su scala globale. Il presidente Tom Wheeler ha proposto di classificare tutti i fornitori di banda larga non come servizi d’informazione, ma di telecomunicazione.

il futuro della rete

Il futuro della rete è al bivio?

In questo modo, la FCC assumerebbe l’immenso potere di regolamentare tutto ciò che è sul web, eliminando le preferenze degli ISP (Internet Service Provider, fornitori di servizi sul web) per questo o quell’altro utente o contenuto: nessun accordo commerciale potrebbe condizionarne l’influenza. I magnati di Google, Amazon e Yahoo sarebbero già d’accordo, ma gli ISP avvertono che la totale riclassificazione sconvolgerà il mondo degli investimenti.

Ma non solo: le compagnie telefoniche potrebbero garantire l’accesso alle proprie infrastrutture anche ai concorrenti, offrendo l’opportunità di supportare molti più fornitori ma, conseguentemente, servizi molto più scarsi.

Il futuro della rete / Tuttavia, i dettagli della proposta di Wheeler, appoggiata dal presidente Obama (e che potrebbero interessare anche i big Youtube e Netflix), non sono ancora noti. Le nuove regole, inserite all’interno della sezione 706 del Telecommunications Act del 1996, condizionerebbero il futuro della rete garantendo che tutti i dati, a prescindere da chi li ha creati, vengano successivamente trattati allo stesso modo.

A Last Week Tonight, noto programma diffuso sulla Hbo, John Oliver spiega molto approfonditamente la questione e prospetta il futuro della rete: “Internet, nella sua forma attuale, funziona. Ma adesso la FCC sta provvedendo a sistemare le cose. La FCC sta appoggiando nuove regole per poter creare un sistema a due livelli: si consentirà per la prima volta a provider interni come Comcast e Verizon di far pagare alle aziende tecnologiche un invio più rapido di contenuti all’utenza. Netflix, ad esempio, potrebbe pagare un extra per assicurarsi che i suoi utenti possano vedere i film in modo più affidabile, a un costo che una nuova impresa concorrente potrebbe non riuscire a sostenere. Porre fine alla neutralità della rete consentirebbe alle aziende di comprarsi una corsia di sorpasso, lasciando tutti gli altri sulla corsia lenta. Se lasciamo che i fornitori offrano un servizio a due velocità, non avremo un Usain Bolt e un Usain Bolt su una moto, avremo un Usain Bolt ed un Usain Bolt attaccato ad un’àncora. Le società di telecomunicazioni diranno che rallenteranno mai la velocità di un sito per ottenere più soldi da loro, ma lasciate che vi racconti una cosetta. Di recente, Comcast stava trattando con Netflix: vediamo se riuscite ad indovinare quando Netflix ha accettato la proposta di Comcast”.

Quindi, in gioco ci sarebbero “tutti gli ingredienti di un’estorsione mafiosa: che peccato se accadesse qualcosa alla vostra connessione, sarebbe così triste. Non sono solo gli hippies anti-multinazionali a pensare che porre fine alla neutralità della rete sia una pessima idea: il movimento per la neutralità nella rete non ama le grandi aziende, ma su questa questione è dalla parte di alcune di esse” poiché Google, Netflix, Facebook e Amazon hanno firmato un documento a sostegno della neutralità della rete. “La proposta è talmente vergognosa – prosegue John Oliver – che contestatori e corporations si trovano, loro malgrado, dalla stessa parte”.

Il futuro della rete / Che ne sarà del “nostro” web? La terribile ipotesi diventerà realtà? Potremo esserne certi solo domani. E voi, sareste contenti di pagare di più per una connessione già veloce?

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