Il Governo si spacca sul MES: M5S e PD cercano la mediazione
La questione MES potrebbe ridurre la maggioranza ancora di più. Conte avvisa: “Non ci saranno i voti in aula”. M5S riunito cerca una soluzione comune
È un Giuseppe Conte preoccupato quello che ha fatto sapere ai vertici del PD la possibilità che il Governo si spacchi sulla questione MES. Oltre alla già critica situazione emergenziale, il premier è infatti alle prese con la complessa discussione politica sul meccanismo salva stati.
“Rischiamo di non avere i voti in aula, perché attivare il fondo salva-Stati oggi vorrebbe dire spaccare il M5S.”
Queste le parole di Conte al PD, il Presidente del Consiglio è intenzionato ad arrivare al voto in parlamento di Giugno sulla risoluzione di maggioranza che dovrà dare il via libera dell’Italia al pacchetto di strumenti europei che accanto al MES comprende il fondo Sure e alla Banca europea degli investimenti, con una maggioranza solida.
Cosa che avverrà solo nel caso in cui le grane interne al M5S saranno risolte. Ieri, al termine dell’Eurogruppo, lo stato maggiore del M5S si è ritrovato in videochat per definire la linea da tenere. Erano presenti il capo politico Vito Crimi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il sottosegretario Riccardo Fraccaro, la sottosegretaria Laura Agea, presidenti di Commissione e alcuni europarlamentari. La discussione è stata lunga ed articolata, alla ricerca di una soluzione che andasse bene a tutte le anime del Movimento. Le impressioni rimangono alla fine di “inadeguatezza” dell’accordo, riconoscendo però che lo strumento è stato “debolmente migliorato“.
La spaccatura con l’alleato sul MES è visibile ma è Di Maio, in veste diplomatica, a richiamare l’unità: “Evitare ideologismi, la questione va affrontata con pragmatismo, per trovare un compromesso.”
Attacco, questo, alle sfuriate anti-europeiste di Di Battista, sempre più in rotta con la linea di Governo.
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