4 Gennaio 2017 - 16:57

Impianti dentali e diabete: quando l’intervento di implantologia è sconsigliato

impianti

La scelta di ricorrere al posizionamento di impianti dentali rappresenta ormai la terapia di elezione per restituire a pazienti affetti da edentulismo (la mancanza di uno o più denti causata da condizioni ereditarie, malattie o traumi) la piena funzione masticatoria e la migliore percezione di sé che deriva da una sorriso sano e naturale

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Le attuali metodologie di implantologia dentale garantiscono un alto tasso di successo e le protesi in questo modo posizionate, se curate con la dovuta attenzione, possono assicurare una tenuta perfetta anche per più di dieci anni.
Nonostante i notevoli vantaggi degli impianti dentali rispetto ad altre soluzioni, come i vecchi ponti, non sempre questo tipo di operazione risulta indicata. Un caso molto particolare è quello rappresentato dai pazienti diabetici: nonostante vari tipi di intervento dentistico siano stati a lungo considerati ad alto rischio nei pazienti iperglicemici, attualmente gli impianti dentali possono rivelarsi una soluzione indicata anche per chi soffre di questa patologia.

Prima di chiarire quali condizioni rendono possibile l’implantologia dentale anche nei pazienti diabetici, approfondiamo le caratteristiche di questa metodica.

Le caratteristiche degli impianti dentali

Un impianto dentale consiste di due elementi principali: una vite in materiale biocompatibile (generalmente titanio oppure sue leghe) fissata direttamente nell’osso mandibolare o mascellare e una protesi vera e propria, in ceramica, che viene montata sul supporto.
Gli interventi di implantologia dentale si svolgono in anestesia locale, hanno durata di poche ore e riducono al minimo i disagi per il paziente. In più, quando viene adottata la tecnica di “carico immediato”, sugli impianti vengono montate immediatamente le protesi definitive e il paziente può subito tornare alla vita di tutti i giorni sfoggiando il suo nuovo sorriso.

In assenza di condizioni cliniche particolari, la percentuale di successo di questi interventi è molto elevata, specie se si ha l’accortezza di rivolgersi ad una clinica affidabile ed a specialisti attenti nel seguire il paziente sia nella fase pre, che in quella post-operatoria.

Gli impianti dentali nei pazienti con diabete

Il diabete mellito, indipendente dal tipo, si traduce in una condizione clinica che porta ad un incremento cronico della concentrazione di glucosio nel sangue, causando uno stato di iperglicemia.
I pazienti diabetici si trovano così a dover convivere con tutta una serie di disturbi, che possono assumere caratteri più intensi oppure più sfocati a seconda della gravità della forma considerata.
Tra questi, rientrano tempi particolarmente lunghi per la guarigione delle ferite ed una aumentata sensibilità alle infezioni. Tali condizioni sono legate alle alterazioni che la maggiore concentrazione di zuccheri produce nel sangue e a livello delle pareti dei capillari: attraverso vari meccanismi molecolari sia l’azione delle cellule del sistema immunitario che quella dei corpuscoli deputati alla coagulazione e riparazione dei tessuti risulta rallentata oppure inibita; di conseguenza la rimarginazione di tagli e ferite diviene meno efficiente, così come la risposta immunitaria nei confronti di virus e batteri.

Il diabete presenta una diffusione molto ampia in Italia: secondo i dati rilasciati dall’Istat e dalla SID (Società Italiana di Diabetologia), sono più di 3 milioni gli italiani affetti dalla patologia, ovvero il 5,4% della popolazione.
Tuttavia, negli ultimi anni, la riorganizzazione delle strutture sanitarie e il taglio dei fondi nazionali hanno portato ad un indebolimento della rete di infrastrutture per il trattamento del paziente diabetico, che diventa particolarmente evidente quando si prendono in considerazione le patologie odontoiatriche.

I soggetti affetti da diabete mellito, non di rado, presentano patologie ricorrenti a livello del cavo orale e, in particolare, dei denti: gengiviti e paradontiti sono frequenti, specie in assenza di un’attenta igiene orale.
Questo perché, alla minore capacità di resistere alle infezioni si associa una maggiore disponibilità di zuccheri nelle secrezioni salivari, che contribuisce a creare un ambiente perfetto per la proliferazione dei microrganismi.

Gli interventi chirurgici a livello di denti e gengive richiedono inevitabilmente attenzioni particolari e quelli di implantologia dentale non fanno eccezione: anche se le moderne metodologie vengono considerate mini-invasive, nei pazienti diabetici le possibilità di complicazioni risultano particolarmente elevate e, per questo motivo, in assenza delle necessarie condizioni di sicurezza l’intervento viene generalmente sconsigliato.

I potenziali rischi

I pericoli connessi con un intervento di implantologia dentale in un paziente diabetico vanno da un semplice aumento dei tempi di guarigione e di recupero, fino a gravi perimplantiti (infezioni dei tessuti che circondano l’impianto) con conseguente rallentamento del processo di osteointegrazione dell’impianto e fallimento dello stesso.
Nei soggetti affetti dalle forme più gravi di diabete possono manifestarsi emorragie legate ai problemi di coagulazione fino ad arrivare allo shock iperglicemico, al quale può contribuire lo anche lo stress emotivo provato per l’intervento.

L’implantologia per soggetti diabetici

Per i soggetti che soffrono di diabete gli impianti dentali sono dunque sempre preclusi?
In realtà, l’implantologia dentale può essere tranquillamente praticata nei pazienti con diabete compensato, ovvero nei quali il livello della glicemia viene costantemente mantenuto sotto ai valori limite grazie ai farmaci e all’adozione di una dieta e di uno stile di vita adeguato.

In assenza di altre condizioni cliniche che potrebbero rendere l’intervento controindicato, come precedenti episodi di chetoacidosi, gli accorgimenti generalmente raccomandati dagli specialisti sono:

  • un’igiene orale ancora più scrupolosa del solito sia nei giorni che precedono che in quelli che seguono l’intervento;
  • l’assunzione di antibiotici come copertura contro il pericolo di infezioni;
  • un attento monitoraggio della rimarginazione delle ferite chirurgiche attraverso visite di controllo successive;
  • un’attenta verifica della glicemia nel pre e nel post operatorio;
  • l’esecuzione dell’intervento a metà mattina, a distanza di diverse ore dalla colazione e rigorosamente dopo aver assunto i farmaci insulinici.

Viceversa, l’implantologia dentale diventa sconsigliata nei pazienti in cui la malattia non viene tenuta sotto controllo con le dovute attenzioni o nei quali la glicemia è spesso superiore al valore limite di 200 mg/dl. Qualora il ricorso agli impianti dentali si rendesse indispensabile anche in soggetti che soffrono di forme più aggressive di diabete, diventa fondamentale rivolgersi a strutture ospedaliere, in grado di intervenire con tempestività in caso di emergenza.

In conclusione, le operazioni di implantologia dentale non trovano controindicazioni tali da mettere a repentaglio l’incolumità del soggetto diabetico. Tuttavia, affidarsi all’esperienza e ai consigli del proprio medico e alla mano di un chirurgo odontoiatra specializzato rimangono fattori chiave per prendersi cura del proprio sorriso senza sottovalutare la patologia.

Fonti:

Per conoscere i dati sul diabete in Italia:

Per saperne di più sul diabete:

  • H. Naujokat, B. Kunzendorf, J. Wiltfang – Dental Implants and diabetes mellitus – A sistematic review, 2016 – NCBI

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