All’epoca la trasmissione se la cavò affermando che, guardando i servizi curati da Giulio Golia, “Se uno solo dei nostri telespettatori si è convinto che il metodo Stamina funzioni scientificamente, o che secondo noi funzioni, gli chiediamo scusa, perché non è questa la nostra convinzione”.
La mancata verifica delle notizie
Le Iene ci sono cascate ancora e con loro i numerosi telespettatori che credono che questa trasmissione sia la versione animata della Bibbia, e che tutto quello che viene affermato dagli uomini in nero sia una verità incontestabile. Chi di noi, almeno una volta, dopo aver visto una puntata la sera prima, al mattino non ha parlato di qualcuno dei loro servizi? Chi di noi, almeno una volta, non è rimasto impressionato dai reportage degli inviati, che negli anni, sono stati in grado di raccogliere alcune delle testimonianze più forti mai andate in onda in tv?.
Ma se anche anche la televisione cede alle lusinghe del sensazionalismo, dove dovremmo andare per cercare la vera informazione? Se anche per trasmissioni che sono sempre state dalla parte dei cittadini e delle “buone cause”, il clamore e il “basta che se ne parli” diventa la prassi (vedi il caso Insinna a Striscia la Notizia), allora davvero per farci un’idea dei fatti dovremo recarci sul posto di persona per capire?.
Dopo il lento e inesorabile declino del cartaceo, sarà questo il destino dell’informazione?
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