9 Luglio 2021 - 13:31

Inno di Mameli: testo, storia e significato dell’inno italiano

Questa domenica avrà luogo l’attesissima finale degli Europei 2020. Come vuole la tradizione, prima dello scontro tra Inghilterra e Italia, il Bel Paese canterà con orgoglio il simbolico “Canto degli Italiani”, conosciuto più semplicemente come Inno di Mameli

Mancano pochi giorni allo scontro tra Inghilterra e Italia per contendersi la vittoria agli Euro2020. Una finale, quella che avrà luogo a Wimbledon, attesa da tanti. I due Paesi scenderanno in campo per decidere chi sarà la squadra che porterà a casa il trofeo di questi Europei2020. Ovviamente, prima che i giocatori gareggino l’uno contro l’alto nel corso della partita, la tradizione vuole che le rispettive squadre cantino i propri inni nazionali. E se l’Inghilterra dovrà intonare il sontuoso God Save the Queen, l’Italia canterà con orgoglio il simbolico “Canto degli Italiani”, conosciuto più semplicemente come Inno di Mameli.

STORIA DELL’INNO

Siamo in pieno Risorgimento Italiano, durante la prima guerra di indipendenza. I moti del ’48 sono alle porte e l’Italia è più decisa che mai a diventare finalmente un’unica Nazione. Serve perciò un inno che tutti gli italiani possano cantare, in grado di accrescere che quel sentimento nazional popolare che era stato fomentato nel corso degli ultimi decenni. La scelta ricadde su “Canto degli Italiani”, scritto da un giovane studente patriota, Goffredo Mameli. Sulla data precisa della stesura del testo, le fonti sono discordi: secondo alcuni studiosi l’inno fu scritto da Mameli il 10 settembre 1847, mentre secondo altri la data di nascita del componimento fu due giorni prima, l’8 settembre. Tra i sostenitori di questa datazione vi fu anche Giosuè Carducci.

Nonostante l’Inno di Mameli fosse stato utilizzato per tutto il periodo del Risorgimento, dopo l’Unità d’Italia, vista la fine largamente monarchica degli eventi risorgimentali, Il Canto degli Italiani, venne considerato troppo poco conservatore rispetto alla situazione politica dell’epoca. Motivo per cui, come inno del nascente Regno d’Italia, venne scelta la Marcia Reale, che era già il brano ufficiale di Casa Savoia.

Quando alla fine della seconda guerra mondiale l’Italia diventò una repubblica, Il Canto degli Italiani venne di nuovo messo in vigore come inno nazionale provvisorio nella data del 12 ottobre 1946. Il ruolo è stato poi conservato anche in seguito, rimanendo comunque inno della Repubblica Italiana. Nei decenni ci sono state diverse iniziative parlamentari volte a rendere l’Inno di Mameli come nazionale ufficiale; avvenimento che ha avuto luogo solo il 4 dicembre 2017, grazie alla legge nº 181.

TESTO DELL’ INNO DI MAMELI

Fratelli d’Italia,
L’Italia s’è desta;
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma;
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci;
L’unione e l’amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.

Dall’Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.