20 Marzo 2022 - 11:40

Inter, il treno scudetto ormai è andato. Le colpe di Inzaghi

Dopo l'ennesimo pareggio di ieri sera, i nerazzurri sembrano definitivamente fuori dalla lotta scudetto. Va risolto il problema del gioco

Inter, Inzaghi

Sono due mesi ormai che i nerazzurri hanno perso la loro continuità. Dopo la fine del girone di andata, l’Inter non è più riuscita a mantenere i risultati positivi ottenuti ad inizio stagione. Nelle ultime nove partite, la Beneamata è riuscita ad ottenere soltanto 2 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte. Un totale di 11 punti sui 27 disponibili.

Il Milan e il Napoli nel frattempo continuano la loro marcia, e sembrano ormai avere una spinta in più rispetto i Campioni d’Italia. L’assenza di Brozovic non può essere una scusa nella sfida contro la Fiorentina, la realtà è che il gioco dell’Inter è divenuto ormai troppo scontato e prevedibile. Il bel complesso di azioni visto dagli uomini di Inzaghi sembrano solo un lontano ricordo.

La partita con la Fiorentina

Il primo tempo della partita di ieri sera a San Siro non ha regalato emozioni. Le due squadre per lo più si sono studiate e hanno cercato raramente l’affondo. Da segnalare solo il gol di Lautaro al 40′, giustamente annullato per evidente posizione di fuorigioco. Il ritmo del match riceve una netta accelerazione nel secondo tempo, specie dopo la rete di Torreira che porta in vantaggio la Viola.

L’Inter solo allora inizia a insidiare con insistenza la porta avversaria, trovando il gol del pareggio al 55′, con cross del solito Perisic per Dumfries dentro l’area. Per venti minuto dopo l’1-1, le due squadre giocano senza tattica, allungandosi e provando entrambe l’affondo con un ritmo di partita altissimo. Nel frattempo viene anche concesso un rigore a Lautaro, poi ritirato dall’arbitro dopo aver guardato il Var. Sanchez al 93′ si mangia la rete della vittoria, decretando di fatto l’ennesimo pareggio per i nerazzurri.

L’Inter deve apportare cambiare

Così non può continuare di certo. Il problema fondamentale dell’Inter è che il suo gioco non è variabile. Prevede sempre le stesse dinamiche, con azioni sviluppate sugli esterni per poi finalizzare con un cross in mezzo. I centrocampisti in fase offensiva vengono poco sfruttati, e le due punte, forse a causa di caratteristiche fin troppo simili, non forniscono lo stesso apporto in zona gol. La colpa quindi da attribuire ad Inzaghi è quella di continuare a proporre il suo sistema tattico predefinito, senza cercare di dare risalto ai valori differenti dei singoli.

La mancanza di alternative e il poco coinvolgimento in area dei centrocampisti rappresentano il problema principale dell’Inter. Basti pensare che nel girone di ritorno il trio Brozo-Barella-Calha hanno segnato in tre solo un gol, con il turco che dopo le 6 reti siglate nelle prime 19 partite si è completamente spento in fase realizzativa. Bisogna ringraziare il rendimento costante di un Perisic mai così incisivo se tante partite dei nerazzurri hanno portato punti. Ma si può continuare davvero così?