20 Dicembre 2019 - 12:07

Inter, Lautaro Martinez si racconta: “Con Icardi siamo amici”

Lautaro Martinez, Suarez

Lautaro Martinez racconta la sua vita in un’intervista per La Repubblica: “Avere esperienze dure ti rafforza, in questo sono simile a Lukaku”

Lautaro Martinez sta vivendo un periodo di grande splendore all’Inter, dove ha messo in mostra tutta la sua qualità. L’attaccante argentino si è raccontato in un’intervista per La Repubblica, toccando tante tematiche. Ha parlato del suo rapporto con il compagno di reparto Lukaku, della sua vecchia esperienza con Icardi e del loro rapporto di amicizia.

Ovviamente non poteva mancare una parentesi sulla sua compagna di vita, Agustina, la bella modella che ha riempito il cure del Toro. L’intervista di Lautaro Martinez incomincia con la sua vita delicata e il filo che la lega a quella di Lukaku: Avere vissuto esperienze dure ti rafforza. Ti aiuta a tenere i piedi per terra e lavorare con umiltà. In questo siamo simili. Romelu ha solo 26 anni ma ha già una grande esperienza di vita e di calcio. In campo il segreto è aiutarsi”.

Il numero dieci dell’Inter l’anno scorso non ha vissuto una bellissima annata in Serie A, ma ci tiene a precisare che ha un buon rapporto con il suo ex compagni di reparto: “Con Icardi siamo amici, ci sentiamo. Quando sono arrivato a Milano non mi ha dato una mano, me ne ha date due perché io mi ambientassi. Non conoscevo nemmeno la lingua. Quando eravamo compagni si dava da fare perché giocassi al meglio. È il suo modo di essere”.

La parola chiave dell’intervista sembra il rapporto di coppia e allora non poteva mancare un appello alla sua partner: La mia ragazza mi rispetta. È con me nei momenti buoni e in quelli bui, mi fa sentire forte. Non ho dubbi su di lei né su di noi, se sono geloso dei suoi follower su Instagram? Le foto le guardi pure chi vuole”.

Lautaro Martinez ha affermato anche di avere iniziato la sua carriera da difensore: “In un certo senso non ho mai smesso di ragionare da difensore. Mi viene naturale aggredire ogni pallone, quando giocano gli avversari. È sempre stato il mio modo di stare in campo”. 

La chiacchierata con l’argentino termina con una bella storia sulla nascita del suo soprannome e con i suoi idoli:  Il soprannome Toro è nato quando avevo 17 anni al Racing. Ero forte e bruto. Lo inventò Santiago Reyes, mio compagno di squadra e di stanzaIl mio modello? Mio padre, mi ha insegnato che la vita può essere difficile ma va vissuta. Faceva l’infermiere in una casa di riposo.

Usciva la mattina alle sei e tornava alle dieci di sera mentre mamma stava a casa con noi. Era sempre tranquillo come lo sono io. In campo invece devo imparare a controllarmi di più. Ce la metto tutta. Ma ogni tanto mi accorgo di essere ancora giovane. Radamel Falcao il mio idolo“.