Internet e la Cyber Censura: alcune nozioni di base
Nel corso della storia, il tema della censura ha da sempre minacciato la libertà di espressione e l’anticonformismo di numerosi giornalisti e scrittori
La diffusione di Internet sui dispositivi mobili e tra le fasce d’età più piccole, ha fatto emergere un grosso ostacolo riguardante i contenuti a cui milioni di utenti sono esposti online. Il riconoscimento di questo problema, ha portato alla riflessione sui limiti del web e alla presa di provvedimenti che tutelano gli utenti. Alcuni di questi provvedimenti prevedono la cyber censura, ovvero un’attività di filtraggio o di blocco sui contenuti sensibili o pericolosi.
L’importanza del web
Internet e i siti web, col tempo, hanno guadagnato sempre più terreno nel mondo dell’informazione, riuscendo a rappresentare un’importante fonte di conoscenza. Ciò che rende il web un mezzo accattivante, è la sua neutralità politica: il web è infatti privo di vincoli di appartenenza o preferenza politica associabile ai TG televisivi o altri enti informativi.
Se da una parte questo carattere indipendente rappresenti un grande vantaggio, dall’altra parte mostra la necessità di un filtro di controllo su tutto ciò che sbarca online con troppa facilità. Con la stessa velocità con cui un determinato post è pubblicato, moltissimi siti tra i quali quelli dei casino non aams, per citarne qualcuno, subiscono ingiustamente delle limitazioni di visibilità.
Tutto ciò conferma, ancora una volta, che la convivenza tra il web e la società è in continua evoluzione e che necessita di una regolamentazione.
Cyber censura
Come abbiamo già detto, Internet è un luogo indipendente, influenzato da tutti e governato da nessuno. Verrebbe da chiedersi: se nessuno “comanda” il web, chi decide o applica la censura?
Prima di rispondere a questa domanda è importante porre dei confini all’immenso discorso riguardante il web. Nell’ambito dei social media o di piattaforme specifiche, esistono dei regolamenti dettati dai proprietari dei suddetti social media.
Le regole vigenti sono spesso troppo concessive, ma garantiscono un minimo livello di filtraggio dei contenuti. All’infuori dei social, però, si espande un mondo più selvaggio e meno controllato. In entrambi i casi, è possibile essere censurati a causa del mancato rispetto delle linee guida oppure perché il post pubblicato minaccia lo status delle celebri “terze parti”.
Queste ultime sono delle società, aziende o enti generici che finanziano il web tramite le inserzioni e che, di conseguenza, hanno una certa voce in capitolo.
Libertà di espressione e censura
Quando si parla di cyber censura si entra in contatto con un tema molto delicato, che riguarda tutti al livello sociale ed individuale. Sebbene sia proprio attraverso la censura di materiali digitali inappropriati che la nostra esposizione online è tutelata, è importante notare che la censura entra troppo spesso in conflitto con la libertà di espressione.
In queste circostanze, l’esagerata attenzione al politicamente corretto mette a tacere fonti considerate “minacciose” quando, in verità, si tratta di post anticonformisti. La facilità con cui si confonde l’innovazione con la pericolosità di un post, è alla base del shadow ban, ovvero il provvedimento online che nasconde la visibilità dell’autore del post.
Sebbene il web sia uno strumento facilmente adattabile e adatto all’espressione di ogni idea e opinione, si è arrivati ad un punto in cui è troppo facile offendere ed essere offesi da un’immagine o da un post online. Ciò che manca all’attuale meccanismo di Internet è, probabilmente, la possibilità di creare un dialogo sano e volto a comprendere le ragioni dell’altro.
Tuttavia, sarebbe inutile addossare ai Social Media o al mondo del web tutte queste colpe poiché l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro e l’incapacità all’ascolto sono fenomeni che Internet ha semplicemente amplificato, e che quindi erano già ben radicati nella quotidianità di ciascuno di noi.
In definitiva, l’inevitabile consultazione del web per necessità o per svago ci ha portati a scontrarci con una vastità di pericoli: alcuni più veri ed autentici che altri. La tendenza registrata negli ultimi anni è volta a proteggere il più possibile l’utenza in rete, minacciando però delle voci scomode o non convenzionali.
Al giorno d’oggi, salvaguardare se stessi in rete è di fondamentale importanza e su questo, la censura di determinati post viene in aiuto, purché non siano limitate le libertà di parola e di espressione.
Queste limitazioni riflettono le contraddizioni di una società complessa che vuole muoversi verso l’innovazione senza recidere i rapporti con un passato conservatore e, spesso, bigotto. D’altronde, è comunemente noto che tra passato e futuro c’è sempre un presente travagliato, ma il principio di base è sempre lo stesso: “la mia libertà finisce dove inizia la tua”.
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