8 Dicembre 2016 - 13:30

Interventi per la tassazione ed il PREU, conseguenze per gli operatori

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Interventi per la tassazione ed il PREU, ecco le conseguenze per gli operatori

[ads1] In questo periodo così convulso per il mondo del gioco d’azzardo e per i migliori casino, dove si alternano notizie (quasi) positive dal Governo e prese di posizione da parte degli Enti Locali che non sembrano avere fretta di arrivare ad un accordo per “sistemare” il settore, bisogna anche fare una sorta di bilancio relativo alle eventuali ricadute sugli operatori del gioco per gli interventi sulla tassazione e sul Preu. E ci si ferma a questi provvedimenti sperando che, questa volta, la Legge di Stabilità non sia come sempre un “capestro” per il mondo gioco ed i suoi “occupanti”.

Non vi è dubbio che il comparto del gioco più tartassato e preso di mira sia quello delle apparecchiature da intrattenimento che sembrano essere “l’unica cosa importante al mondo” e sulle quali bisogna per forza intervenire, come se il Governo non riesca a farne a meno! Oppure che non riesca a fare a meno dei suoi introiti sino al punto di continuare ad alzare la tassazione, di modificare il Preu, di cambiare il parco macchine, di inserire le Awp da remoto…. In realtà c’è da chiedersi se non esistesse questo settore dove andrebbe l’Esecutivo a “pescare” per tappare i propri buchi di bilancio, ovviamente non volendo (o non potendo) intervenire diminuendo le spese dello Stato per i suoi nobili rappresentanti?preu

Però, con queste righe si è partiti volendo valutare quali potrebbero essere gli effetti del taglio delle Awp nei locali pubblici che le ospitano e come si potrebbe ancora intervenire sulla tassazione degli stessi apparecchi. Sono domande che si possono considerare vitali per il comparto delle “macchinette” e vale proprio la pena di fare qualche riflessione. La prima che viene in mente, naturalmente, è quella che oggi il gioco lecito garantisce un flusso di entrate erariali ed assicura la tenuta del sistema di prelievo tributario che gravita su se stesso. E mentre succede questa “garanzia” nei confronti dello Stato da parte del gioco legale, si contrappone quella parte del circuito ludico che volontariamente si sottrae ai suoi obblighi e non si inserisce nella legalità, mirando prima l’interesse dello Stato e poi la sicurezza dei giocatori e del comparto del gioco pubblico lecito. Unico comparto che può offrire garanzia di tranquillità per il cittadino-giocatore poiché assistito dal controllo dello Stato (forse).

Non va dimenticato che il monopolio dello Stato mira a perseguire (o quanto meno dovrebbe) la finalità della tutela del giocatore di casino online, dell’ordine e della sicurezza, della salute pubblica, nonché il contrasto e la prevenzione dei fenomeni di riciclaggio provenienti dalla criminalità. Posti però questi obbiettivi dello Stato, bisogna anche riflettere se il gioco lecito abbia già dato il massimo all’Erario oppure se da questo settore si “può ancora ricavare” qualcosa. Ma si è certi che un ulteriore inasprimento del prelievo fiscale sul gioco possa rivelarsi controproducente perché, quasi sicuramente, porterebbe ad un calo fisiologico della domanda e, conseguentemente, un calo del gettito. E questo perché gli operatori per poter avere un’attività sostenibile sarebbero costretti a rivedere il rapporto tra le giocate e le vincite: questo renderebbe meno accattivante il prodotto del circuito legale a tutto vantaggio del comparto illecito… che è lì in attesa. Il gioco lecito fino a qui ha dato il massimo: si potrebbe studiare di “prelevare” altrove una volta tanto. [ads2]