31 Agosto 2023 - 20:40

Intervista al maestro Enrico Melozzi

Intervista al maestro Enrico Melozzi. Scopriamo insieme che cos'ha rivelato a Zon.it in merito a "La Notte Dei Serpenti"

Enrico Melozzi (foto di Joseph di Lello)

Oggi, 31 agosto 2023, andrà in onda in seconda serata su Rai 1 la prima edizione de “La Notte dei Serpenti”, programma ideato dal maestro Enrico Melozzi. Scopriamo, insieme, che cos’ha rivelato a Zon.it.

Intervista Enrico Melozzi

Giovedì 31 agosto alle 23.20 andrà in onda su Rai 1 la prima edizione de “La Notte dei Serpenti”, il concertone ideato da lei per celebrare la tradizione musicale abruzzese. Che emozioni prova in questo momento?

« Le emozioni sono enormi perché riuscire a portare in seconda serata, su Rai 1, un concerto alla prima edizione che parla delle mie origini non capita proprio tutti i giorni e quindi siamo tutti felicissimi e commossi nel vedere la nostra musica tradizionale nel posto che merita. »

Com’è nato il suo amore per la musica e, in particolare, per la tradizione musicale abruzzese?

« Io inizio da piccolino a frequentare i cori in Abruzzo, dove sono nato, e così ho conosciuto queste canzoni. Ero proprio piccolo quando ho imparato questi canti. All’inizio pensavo che fossero delle cose un po’ vecchie, affidate a musicisti che in fondo musicisti non erano però con un approccio musicale professionale di alto livello, con visione, con il talento, con i grandi musicisti che ho coinvolto, questi pezzi hanno preso la loro vera forma e adesso sono disponibili per l’ascolto anche ai giovani, ai meno giovani, a persone che non sono di questa terra e che le troveranno sicuramente splendide, gradevoli e affascinanti.»

Giusy Ferreri, in quest’occasione, ha cantato “Mare Maje”, uno dei canti della tradizione popolare abruzzese. Come mai la scelta è ricaduta proprio su questa canzone?

« La scelta è ricaduta su “Mare Maje” perché si tratta di una delle canzoni un po’ più internazionali. Questo brano è stato già riarrangiato da Nino Rota per “Film d’Amore e d’Anarchia” di Lina Wertmüller. In questo film, ad un certo punto, spunta fuori questa canzone. Io ho voluto ripescare proprio questa versione perché Nino Rota è un compositore che io adoro e il fatto che questo canto sia stato scelto da lui sta ad indicare che aveva già varcato i confini regionali e quindi ho pensato che per Giusy quella fosse la canzone più adatta. »

C’è qualcuno, in particolare, che lei vorrebbe ringraziare per aver partecipato a quest’evento?

« Al di là di tutti gli artisti (Mr. Rain, Gianluca Grignani, Giusy Ferreri, cantori abruzzesi, musicisti, strumentisti, danzatori…) sicuramente il mio ringraziamento più grande va alle istituzioni che hanno reso possibile questo evento straordinario e a Confini, il main sponsor che ha reso possibile la trasmissione su Rai Uno. Sono operazioni veramente molto costose e senza l’appoggio degli sponsor e delle istituzioni sarebbe rimasto solo un sogno. »

Cosa propone di fare a tutti quei musicisti che, come lei, vogliono preservare e proteggere le tradizioni della propria terra?

« Io spero che in tutte le regioni nascano progetti simili a questo perché secondo me il futuro della musica italiana deve ripartire proprio dalle nostre tradizioni popolari. Non ci dobbiamo dimenticare, infatti, che l’Italia è un paese dove la musica è nata ( qui è nato il pentagramma, qui è nata l’opera lirica) e che oggi, con la musica pop, stiamo abbracciando dei generi che non nascono in Italia e quindi, logicamente, saremo sempre ultimi, non potremo mai competere con l’America o con l’Inghilterra. Noi italiani, invece, siamo imbattibili sulle nostre tradizioni per cui io sono convinto che bisogna dedicarsi alla propria musica regionale con la stessa professionalità con cui si prepara un brano per Sanremo. Così facendo, tutto il mondo ci guarderà e ci imiterà. »

Quali sono, a tal proposito, i suoi progetti futuri?

« Il mio progetto futuro, al momento, è cercare di recuperare le forze per dedicarmi, nei prossimi anni, al progetto “La Notte dei Serpenti”. Vorrei farlo “esplodere” a livello internazionale, è quello che io sogno. Per ora ci concentriamo sulla messa in onda del programma, poi sulla pubblicazione del disco e poi, in seguito, vorrei fare una call per radunare quanti più musicisti abruzzesi possibili al fine di includerli in questo progetto per iniziare a lavorare alla prossima edizione”.