16 Maggio 2016 - 14:16

Intervista alla Dottoressa Federica Azzolini, candidata S.I.G.M. al C.N.S.U.

eutòpia

Intervista alla Dottoressa Federica Azzolini, candidata S.I.G.M. al C.N.S.U.

[ads1]

Il 18 e 19 maggio, rispettivamente dalle ore 9:00-19:00 e 9:00-14:00 si terranno le elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio Nazionale Studenti Universitari, Organo consultivo del M.I.U.R. che ha la facoltà di emanare giudizi e mozioni richiamando l’attenzione del Ministero su tematiche inerenti al contesto universitario.

Tale Consiglio è costituito da 30 membri, di cui 28 studenti universitari, 1 specializzando ed 1 dottorando appartenenti a qualsiasi Facoltà tra quelle presenti in Italia.

La candidata per gli specializzandi, Federica Azzolini, appartenente al Segretariato Italiano Giovani Medici, ci spiega il motivo della sua candidatura:

Sono Assistente in formazione al primo anno presso la scuola di specializzazione in Neurologia dell’Università di Firenze, dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma. Il mio percorso post-lauream inizia con il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, ottenendo, tra numerose difficoltà di tipo burocratico, politico ed economico, dei piccoli ma importanti risultati: aumento del numero di contratti (fino a 6000 unità annue), revisione del sistema di graduatoria con miglior fluidità degli scorrimenti, miglioramento dei sistemi di sorveglianza nelle aule durante il concorso (per quanto ancora tutto perfettibile). Il motivo per cui ho accettato la proposta del Consiglio Nazionale della mia struttura di appartenenza, di candidarmi alle prossime elezioni per il CNSU è che ritengo la formazione post lauream un prezioso strumento di cui disponiamo, e che purtroppo il nostro Paese sia ancora carente nell’acquisizione di un metodo realmente valido a garantire dei percorsi formativi adeguati. Mi piacerebbe pertanto portare avanti, con la stessa ostinazione mostrata nell’attività da aspirante specializzanda, quelle battaglie finalizzate ad orientare l’interesse del Ministero verso le carenze organizzative della formazione, e fornire gli strumenti adeguati per ottenere dei miglioramenti.

S.I.G.M. logo giovani mediciQuali sono quindi i punti fondamentali del tuo programma?

Ci sono due punti che ho particolarmente a cuore: la programmazione e la formazione. Chiunque abbia già conseguito una laurea in Medicina sa perfettamente che è necessario un piano programmatico preciso per definire il fabbisogno di personale medico, che parta dall’accesso a medicina, passi per l’accesso alle scuole di specializzazione e al corso di formazione specifica in medicina generale e culmini nell’inserimento del mondo del lavoro nel rispetto delle necessità di salute della popolazione.

In questa frase si racchiudono molti punti nodali. Difendere la formazione vuol dire ad esempio evitare in ogni modo l’approvazione dell’articolo 22 dell’ex patto della salute che vuole gli specializzandi nell’ultimo biennio di formazione assunti a tempo determinato come dipendenti nel sistema sanitario regionale, a spese della loro formazione e a spese dei giovani specialisti che vedrebbero bloccate perennemente le proprie assunzioni. Inoltre vuol dire pretendere l’applicazione tempestiva dei criteri di accreditamento delle strutture preposte alla formazione specialistica, affinché quest’ultima sia di vera qualità, nonché nel potenziamento del ruolo dell’osservatorio nazionale della formazione medico-specialistica, ed ancora prevedere un’integrazione ottimale tra la frequenza in strutture universitarie e quella in valide strutture del territorio nell’ottica di una rete formativa di eccellenza.

Sarebbe inoltre auspicabile che, insieme all’Osservatorio Nazionale, venisse dato spazio a strumenti di valutazione ufficiali ma indipendenti che possano confermare e potenziare la presenza di effettiva vigilanza sulla qualità della formazione.

Come ti esprimi in merito alla presenza di un corso, quale quello di Formazione Specifica in medicina Generale, che in molti Paesi è equiparato alle nostre scuole di specializzazione e invece, qui in italia, è praticamente un corso di “serie B”?

Il tentativo di ottenere l’equiparazione del corso di FSMG a scuola di specializzazione, possibilmente creando una scuola ad hoc di Medicina Generale e Cure Primarie (con concorso a graduatoria nazionale e statuto nonché trattamento economico equiparabile a quello delle SSM), è proprio uno degli obiettivi del programma. Uno specialista del genere si configura, soprattutto nel futuro prossimo, come una figura di primo piano per supplire alle necessità di cure che, epidemiologicamente, convergono sempre più sul versante cronico-territoriale.

In caso di elezione al CNSU saresti tenuta tuttavia a rappresentare anche altre categorie di specializzandi. Quali sono i tuoi propositi al riguardo?

In primis un tema caldo è quello che riguarda il riordino sancito dal Dlgsl 68/2015 secondo il quale finalmente è prevista l’equiparazione delle scuole di specializzazione in Farmacia Ospedaliera e Fisica Medica alle scuole di Specializzazione di area medica: l’intento è quello di giungere ad un’effettiva equiparazione del trattamento giuridico e contrattuale, considerato l’impegno totalizzante che la frequenza in tali scuole richiede. Insieme a questo un ulteriore obiettivo è quello di chiedere la tutela delle restanti scuole di specializzazione di area sanitaria non medica.

Ed ancora, per quanto riguarda le scuole di specializzazione in professioni legali: si denota scarso peso relativo nella preparazione pratica degli specializzandi, nonché un’attenzione insufficiente nella programmazione necessaria per quanti vogliano prepararsi in particolare al concorso di magistratura. Sarebbe necessaria una rivisitazione dei programmi in maniera meno dispersiva e più efficace.

Quale sarà il tuo impegno nei confronti del nostro Ateneo?

Essendo di origini molisane, sono molto vicina a quelle che possono essere le esigenze di un Ateneo in via di evoluzione, come quello salernitano. Il mio impegno sarà quindi quello di mettere in risalto le potenzialità dell’Università degli Studi di Salerno, al fine di implementare il numero di posti messi a disposizione del laureati salernitani, e di garantire una formazione adeguata ai futuri professionisti salernitani.

[ads2]