Guerra digitale, Isis hackera l’Accademia della Crusca
Un gruppo di hacker affiliato all’Isis ha attaccato il sito istituzionale dell’Accademia della Crusca
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Viviamo in un mondo al 50 per cento digitale, tante delle attività che prima venivano svolte di persona ora vengono delegate ai servizi sempre più evoluti che offre il web; non stiamo parlando solo della spesa in un negozio di abbigliamento o di un bonifico, ma parliamo anche di cose più pericolose, come la “guerra”.
Il fondamentalismo islamico si è evoluto ed ha adottato nuovi strumenti per incutere timore e diffondere minacce, ed è proprio con questo spirito che ha cominciato ad utilizzare le più subdole tecniche di hackeraggio.
Gruppi di hacker dichiaratamente affiliati all’Isis attaccano siti occidentali più o meno importanti, utilizzandone poi le home page per diffondere messaggi grafici e visivi che inneggiano al Califfato e denunciano le ingiustizie perpetrate dai nostri governi.
Fa un certo effetto sapere che fino a Domenica mattina, il sito dell’Accademia della Crusca si era trasformato in un inquietante veicolo di messaggi contro i governi occidentali, con tanto di video dal titolo: “Are We Human?”, in cui un rapper elencava le ingiustizie subite da i fratelli musulmani.
Che sia un attacco mirato o casuale, risulta ancora più grave ai nostri occhi il fatto che si tratti di un simbolo della nostra lingua e della nostra cultura; ci si sente meno sicuri e l’Isis sembra più vicina se ad essere minacciati sono i principi fondanti del nostro sapere e della nostra storia; sicuramente i nuovi guerriglieri digitali sono consapevoli dell’impatto che può derivare da questo genere di attacchi.
Un attacco alla nostra lingua è un attacco alla nostra identità e può fare molti più danni di un’autobomba se ben congegnato.
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