Israele, Matteo Salvini: il “supereroe” che sbaglia tempi e modi
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini riesce a combinarne un’altra delle sue in Israele. Questa volta, però, viene “bacchettato” dalla ministra Trenta
I deliri d’onnipotenza, talvolta, costano davvero molto caro. E per l’Italia, l’ultimo del ministro “supereroe tuttofare” Matteo Salvini poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia. Infatti, durante la sua missione in Israele, il ministro dell’Interno ha definito gli Hezbollah come dei veri e propri terroristi, andando in barba a una cosa a lui sconosciuta come la diplomazia.
“Quelle degli Hezbollah sono vere e proprie azioni terroristiche, perché di terroristi stiamo parlando.” avrebbe dichiarato Matteo Salvini.
Non ha usato mezzi termini dopo aver visitato, in mezzo al fango con un cappellino blu dell’aeronautica militare italiana, quei passaggi sotterranei.
Questa dichiarazione, però, ha avuto delle ripercussioni pesanti. Infatti, a saltare dalla sedia dopo averla sentita, è stato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. La donna si è definita “preoccupata e imbarazzata” per la reazione che potrebbero avere gli Hezbollah definiti terroristi contro i nostri militari.
In sostanza, il ministro dell’Interno ha messo seriamente a rischio una missione di soccorso fondamentale per l’Italia, ancora una volta con i suoi modi e tempi inopportuni. Cose che, ad un ministro dell’Interno serio e professionale, non dovrebbero minimamente venire in mente.
“Le dichiarazioni di Salvini mettono in evidente difficoltà i nostri uomini impegnati proprio lungo la Blue Line. Questo perché il nostro ruolo super partes, vicini a Israele e al popolo libanese, è sempre stato riconosciuto nell’area.” questo quanto appreso tramite un comunicato da parte del Ministero della Difesa.
Addirittura, si è scomodato anche Luigi Di Maio, che ha mandato una sorta di ammonizione per il collega: “Quello che doveva dire lo ha detto il ministro della Difesa. Io mando un abbraccio ai militari che sono lì e dico loro di tenere duro e andare avanti.”
Il supereroe inetto
Come al solito, è sempre lui il protagonista in negativo della situazione. Matteo Salvini ancora una volta si è mostrato inadeguato dal punto di vista professionale, con i suoi deliri di onnipotenza che potrebbero presto mettere seriamente in difficoltà il Governo. La cosa più grave, ad onor del vero, non è nemmeno questa.
La questione ha una rilevanza ancora maggiore, in quanto crea uno scontro tra alleati su un punto a dir poco fondamentale. Lo stesso leghista si è poi reso conto dell’errore fatto (in maniera molto strana, visto che il popolo non è abituato alle sue “marce indietro”). Ma non ha chiesto scusa, no. Si è semplicemente creato un alibi, come il più infantile dei bambini, si è nascosto dietro un’ironia puerile e sterile che sta semplicemente stancando.
“A casa mia i terroristi si chiamano terroristi. Se scavano decine di tunnel che sconfinano nel territorio israeliano, non credo che lo facciano per andare a fare la spesa. Chi vuole la pace, deve sostenere il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele, baluardo della democrazia in questa regione.” ha dichiarato Matteo Salvini.
Tralasciando la questione palestinese, su cui ci sarebbe da discutere anni ed anni e su cui la Palestina è stata sempre trattata con ferocia, subendo occupazioni su occupazioni (dall’Inghilterra e non solo), il vero polo di tutto è sempre il solito: il denaro. Infatti, è abbastanza palese che quella zona sia ricca di giacimenti petroliferi, e che proprio per questo gli israeliti godano dell’appoggio di quasi tutto il mondo, pronto ad approfittare della situazione.
Naturalmente, è compresa anche l’Italia. Salvini in questo caso ha un doppio scopo: da un lato, vuole ovviamente aiutare Israele pur di accaparrarsi una fetta dei rapporti commerciali. Dall’altro, vuole semplicemente opporsi contro quello che è il “grande nemico italiano” attuale: l’UE.
L’amicizia contro l’UE
Da vecchia volpe, Matteo Salvini non perde occasione per rimarcare uno dei suoi principi fondamentali, ovvero quel conflitto con l’UE per cui l’Italia, ad oggi, sta più soffrendo che rinascendo. Il leghista non dimentica mai la partita a livello globale, anche in contesti che sembrano così lontani come quello d’Israele.
La posizione della Commissione continua a sostenere gli accordi siglati sul nucleare dagli USA con l’Iran, il nemico giurato dello Stato ebraico. Il piano è quello di ribaltare, in sostanza, tutte queste convinzioni con le prossime Elezioni Europee, e di sostituire la tanto odiata Federica Mogherini con un amico di Israele.
L’obiettivo è quello di privilegiare “ambo i lati“. Se, da un lato, Matteo Salvini vuole insidiarsi sempre di più nella cerchia sovranista, che concerne anche Vladimir Putin, da sempre avverso ad Israele, dall’altro non vuole preservarsi una soluzione di riserva.
Mossa alquanto “andreottiana“. Giusto per mettere le cose in chiaro e far capire che, con il Governo del Cambiamento, non è cambiato assolutamente niente.
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