6 Ottobre 2022 - 09:42

Istat, in lieve flessione il potere di acquisto delle famiglie

L'istituto nazionale di statistica ha pubblicato i dati del terzo triennio di questo 2022. Le famiglie italiane risparmiano di meno e hanno più pressione fiscale

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Inizia a farsi sentire l’eco delle disgrazie avvenute in questo 2022. Se nei precedenti trimestri gli italiani non avevano ancora iniziato ad accusare questo rimbalzo negativo nella propria economia, adesso Istat incomincia a fornire dati una piccola flessione al ribasso. Tutto ha inizio con l’abbassamento dell’0,1% sul potere di acquisto delle famiglie italiane, relativo all’intervallo da Aprile-Giugno. Anche se questo dato rappresenta un calo quasi impercettibile, è indicativo per far capire come le vicende globali hanno poi colpito più duramente l’Italia.

Oltre a questo dato, Istat fa anche sapere che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è invece aumentato dell’1,5% mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%. Questo è la conseguenza diretta di un esigenza portata più a comprare beni di prima necessità, aumentati notevolmente di prezzo, piuttosto che salvaguardare il risparmio. Il tasso di quest’ultimo infatti è calato diminuito di 2,3 punti percentuali. Contemporaneamente la pressione fiscale è stata pari al 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La lettura dei dati da parte di Codacons

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha analizzato i dati forniti da Istat, rilasciando di seguito un commento su di essi. “I numeri dell’Istat evidenziano come gli italiani abbiano ridotto la propensione al risparmio (-2,3%) per colmare la perdita di potere d’acquisto determinata dall’aumento dei prezzi al dettaglio. Questi sono dati che tuttavia sono destinati a scontrarsi con il nuovo quadro degli ultimi mesi del 2022, caratterizzato da una inflazione alle stelle e da fortissimi rialzi delle bollette di luce e gas“.

Sempre Rienzi ha concluso la sua analisi poi soffermandosi sulle ripercussioni economiche al breve-medio periodo. “Rispetto al secondo trimestre, consumi, potere d’acquisto e ricchezza delle famiglie crolleranno negli ultimi mesi del 2022, con effetti economici e sociali enormi. Un’emergenza che il prossimo governo dovrà affrontare, abbandonando la fallimentare strada dei bonus a pioggia. Bisognerà ricorrere a misure strutturali in grado di abbattere prezzi e tariffe in modo stabile e duraturo.”