ItalBasket: verso l’Europeo tra infortuni e colpi di testa
ItalBasket in forte difficoltà a pochi giorni dall’Europeo. La squadra di Messina alle prese con la sfortuna e i colpi di testa dei Big
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Manca meno di un mese al grande appuntamento continentale e l’ItalBasket di Ettore Messina sembra ogni giorno messa alla prova da una serie di fattori che potrebbero condizionare il cammino nella competizione.
Infatti, dopo le defezioni di Bargnani e Gentile (che sono stati quasi del tutto inattivi durante la stagione regolare) e il colpo di testa di Gallinari in amichevole contro l’Olanda, la nazionale si trova ad affrontare un nuovo grande ostacolo rappresentato dall’infortunio del capitano Gigi Datome.
Nonostante la prognosi di soli dieci giorni, la defezione del capitano è più che determinante in questo periodo di preparazione, data la sua presenza nello starting-five dopo l’esclusione dell’ala neo clippers.
A tutta questa situazione, di per sè drammatica, se ne aggiungono altre che potrebbero mettere a rishio un percorso non ancora cominciato per l’ItalBasket.
Nella situazione creatasi, considerando l’inserimento in extremis di Fontecchio, ci sono due specifici elementi che andrebbero a condizionare gli equilibri di una squadra ancora alla ricerca di una propria identità.
Il primo, e maggiormente influente, dato è quello della continua mancanza di tranquillità a livello tecnico – gestionale.
Questo discorso, che si è aperto con il contratto part-time offerto a Messina e continuato con la sorpresa Sacchetti dopo il torneo, ha avuto l’esclusivo merito di mettere in subbuglio la stabilità dello spogliatoio che, pur portando avanti degli specifici dettami tecnici, si ritroverà ben presto a seguire idee sportive opposte nel giro di due mesi.
L’elemento, generato da una confusione che ha portato anche gli interni Sacripanti e Buscaglia ai margini del progetto azzurro (dopo aver affidato ai due incarichi di primo piano solo lo scorso anno), mostra una chiara mancanza di progettazione all’interno della Fip che, giocando sui nomi altisonanti nel roster (ora è rimasto solamente Belinelli) e su spot per privilegiare l’apparenza più che la sostanza (come, ad esempio, quello sulla migliore nazionale degli ultimi venti anni), hanno portato, e porteranno, ad una continua involuzione nel movimento cestistico azzurro.
Il secondo elemento, invece, è strettamente legato al Messina pensiero, considerando le possibili “strategie” che il coach adotterà a partire dal 30 agosto.
L’assenza di “cavalli di razza”, che avrebbero eseguito con più facilità i suoi schemi (derivanti tutti da un gioco molto nel pitturato e poco fra gli esterni), costringerebbe il vice di Popovich a cambiare forma mentis in corsa, cercando, quanto più possibile, di adattarsi ai giocatori che si hanno in questo momento.
Anche questo dato, fortemente legato al primo, evidenzia l’incertezza in cui si trova l’ItalBasket proprio a margine di una delle competizioni più sentite nella storia degli azzurri.
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