8 Aprile 2020 - 17:02

Coronavirus, l’Italia chiude ufficialmente i porti alle ONG

Sea-Watch Malta Alan Kurdi Porti ONG Migranti

Tramite un decreto firmato da quattro ministri, l’Italia ha chiuso i porti alle ONG. Il motivo è che non sono assicurati i requisiti di “place of safety”

Una grossa novità in arrivo anche per quel che riguarda gli sbarchi. Infatti, a causa del Coronavirus, l’Italia si trova forzatamente costretta a chiudere i porti alle ONG. Tramite un decreto ministeriale firmato dal ministro dei Trasporti, quello degli Interni, quello degli Esteri e quello della Salute, infatti, è ufficialmente negato l’arrivo di navi di soccorso straniere con i migranti. Il decreto, che già è motivo di polemiche, è stato vagliato solamente per quanto riguarda il periodo dell’emergenza sanitaria.

I porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di ‘Place of safety’ (‘luogo sicuro’) in virtù di quanto previsto dalla convenzione di Amburgo sul salvataggio marittimo. Ciò concerne i soccorsi effettuati da navi con bandiera straniera al di fuori dell’area sar Italiana. Il decreto sarà valido per l’intero periodo dell’emergenza.” cita lo stesso decreto. Naturalmente, nello stesso Governo c’è già una branca che incomincia a lamentarsi del provvedimento preso. Il deputato di Liberi E Uguali, Erasmo Palazzotto, componente della commissione Esteri di Montecitorio, ha infatti criticato la scelta.

Il decreto che chiude i porti italiani alle navi umanitarie dichiarandoli non sicuri è un errore politico dettato più dalla paura della propaganda della destra che dalla razionalità necessaria in momenti come questi. Dev’essere ritirato immediatamente e sostituito da un protocollo sanitario che preveda, per chiunque approdi nei nostri porti, un periodo di quarantena obbligatorio da trascorrere in strutture sulla terra ferma o a bordo di assetti navali idonei che possano garantire la sicurezza di tutti.” ha dichiarato.