L’ora della verità: l’Italia a Eurobasket 2015
La nazionale di Simone Pianigiani, considerata la migliore degli ultimi 10 anni, si appresta ad intraprendere l’avventura dell’Europeo 2015. Nel girone iniziale, però, l’Italia dovrà affrontare squadre di prima fascia quali Spagna, Turchia, Serbia e Germania (paese ospitante)
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Dopo l’arrivo dei talenti NBA e le diverse amichevoli estive è arrivato, finalmente, il momento per la nazionale italiana di mostrare tutte le proprie qualità alla rassegna continentale di domani.
Inserita nel girone di ferro con Spagna, Turchia, Germania, Serbia e Islanda, la nuova Italia targata Pianigiani deve confermare quanto di buono fatto nei tornei di preparazione, cercando di sfruttare il fattore “gruppo” per far fronte a tutti i limiti in campo.
In cabina di regia il coach ex Siena ha puntato su due dei massimi protagonisti della scorsa stagione: Andrea Cinciarini e Daniel Hackett.
I due, reduci da una stagione straordinaria ma avara di soddisfazioni, hanno l’ingrato compito di dirigere il gioco degli azzurri fungendo, come visto il mese scorso, più da “play puri” che da realizzatori.
Il reparto guardie, invece, è quello con maggiori opzioni e maggiore talento a disposizione.
Ad alternarsi nel ruolo si ritroveranno ben quattro giocatori (Della Valle, Aradori, Gentile e Belinelli) che, con le loro abilità, dovranno garantire punti alla squadra e soluzioni alternative (soprattutto dalla distanza) in caso di difficoltà ad andare a canestro.
Escludendo Gentile (che dovrebbe ricoprire anche il ruolo di ala piccola) e Belinelli (titolare inamovibile) le scelte di Della Valle ed Aradori sembrano più che azzeccate.
La play/guradia ex NCAA ha dimostrato una lucidità ed una compostezza nei momenti che contano tanto da scalvalcare i colleghi più accreditati mentre la guardia/ala di Brescia ha confermato la sua attitudine nel gioco difensivo (risultando spesso fondamentale nell’equilibrio della difesa dell’intera squadra) e la sua determinazione in quello offensivo.
Per quanto riguarda i lunghi il discorso si complica leggermente.
Se per il ruolo di ala le alternative si sprecano (con a roster ben tre ali piccole/ali grandi come Polonara, Gallinari e Datome), lo stesso non si può dire per i centri dove si alterneranno Bargnani, non proprio un centro puro e con la propensione a giocare maggiormente faccia a canestro piuttosto che spalle a canestro, Cusin, non proprio un centro arcigno e giocatore dal fallo facile (forse sarebbe servito di più Cervi per l’altezza e le capacità nello stoppare), e Melli, ala grande di ruolo ma 5 tattico in nazionale.
La soluzione al problema lunghi, antico come il mondo per gli azzurri, si può ritrovare, però, nel gioco proposto dal coach, caratterizzato molto da tiri dalla media e da una difesa asfissiante (soprattutto con Melli) con i giocatori più fisici.
L’ora della verità per l’Italia è ormai giunta e, dato anche l’ostico girone, per la squadra di Pianigiani è il momento di confermare che questa è la nazionale più forte degli ultimi 10 anni.
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