15 Ottobre 2018 - 18:33

Italia: finalmente gioco, vittoria e talenti. Ma manca il vero ‘9’

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L’Italia uscita vincitrice dalla battaglia in Polonia ha dato risposte convincenti al CT e ai tifosi, che riprendono fiducia; ma in attacco è carenza da bomber

“Finalmente!”, verrebbe da dire. L’Italia esce fuori dall’incubo di un anno intero (ultima vittoria in Albania nell’ottobre 2017) e trova la vittoria in casa della Polonia, che condanna Lewandowski e soci alla retrocessione in Lega B della Nations League.

La prima vittoria ufficiale dell’era-Mancini arriva attraverso una mole di gioco continua, a tratti esaltante, ed un mix di talenti che iniziano a far valere le proprie qualità. Il migliore si può dire che è stato Niccolò Barella: il centrocampista del Cagliari è stato schierato sia contro l’Ucraina che ieri e le prestazioni sono state entrambi convincenti. Grande personalità in mezzo al campo, da vero leader, e nessuna paura. Promosso a pieni voti anche dalla critica e dallo stesso ct azzurro. Ed il club sardo gongola.

Altra novità è l’intesa Jorginho-Verratti in mezzo al campo con l’ex-Napoli impiegato in regia e il giocatore del PSG come mezz’ala sinistra. Il dominio di ieri (68% di possesso palla) passa anche da quel reparto. Altra coppia è quella consolidata tra Bonucci e Chiellini: il ritorno di Giorgione ha fatto sì che la fase difensiva azzurra subisse poco, ma nel momento dello sbandamento (raro) c’è stato Gigio Donnarumma, che ha salvato due volte su Grosicki ieri e ha fatto il suo primo cleen-sheet stagionale.

Il problema del gol: manca il 9

La chicca di Roberto Mancini è stato il tridente ‘leggero’ (o definito col nome di falso nueve) con Chiesa-Insigne-Bernardeschi. Molto bene insieme ma 0 gol in due partite (quello dello juventino contro l’Ucraina è arrivato grazie ad un errore di Pyatov). Ed è questo l’aspetto negativo di questa Italia: ad oggi, manca un vero centravanti di riferimento.

Bocciati Belotti e Balotelli dalla tornata di convocazioni, Cutrone e Zaza rientrati a casa per problemi fisici e con Immobile usato 30 minuti nell’amichevole contro l’Ucraina, il ‘migliore’ è risultato l’esordiente Kevin Lasagna. L’attaccante dell’Udinese, subentrato a 10′ dalla fine, contro la Polonia, ha messo l’assist decisivo per il gol di Biraghi. Un aspetto su cui Mancini proverà a migliorare per i prossimi impegni, sperando che tutti (Belotti e Balo in primis) ritrovino la condizione migliore possibile.

Biraghi, l’uomo della provvidenza e il numero 13

Capitolo Biraghi: l’uomo che ha sofferto di più contro Ucraina e Polonia (dalle sue parti gli avversari sembravano andare a nozze), ha trovato il ‘gol salvezza’ al minuto 92′ e regalato una vittoria strameritata contro la compagine polacca.

Speciale la sua dedica: l’1 e il 3 che si alzano al cielo per indicare il numero di maglia che era di Davide Astori e il ringraziamento al suo ex-capitano perché “è grazie a lui” se Cristiano era al posto giusto nel momento giusto. E poi ha segnato il giorno 13..

Dunque per Mancini tante buone notizie in vista dei prossimi impegni: il sogno è quello di centrare le Final Four ma bisognerà battere il Portogallo e sperare nella mancata vittoria dei lusitani contro la sfiduciata Polonia.

Per il momento, il mister si tiene quanto di buono visto. Il meglio deve ancora venire..