Italia: scoppiano rivolte nelle carceri a causa delle misure restrittive per il Covid-19
Pesanti rivolte nelle carceri italiane innescate dalle nuove misure per il contenimento del coronavirus. A Modena sette vittime
Nelle carceri italiane scoppiano pesanti rivolte in seguito al verificarsi di casi positivi al coronavirus e all’approvazione di misure restrittive per il contenimento del virus. Il governo di fatti ha disposto con apposito decreto il divieto di visita ai detenuti, con lo scopo di arginare i contagi.
Ieri 9 marzo pesanti ribellioni si sono verificate nelle carceri di tutta Italia. La situazione più grave si è registrata a Modena, dove il numero delle vittime sale a sette. Nel carcere modenese i detenuti approfittando del clima di rivolta si sono impossessati di metadone e psicofarmaci. A Foggia invece sono trentaquattro i detenuti fuggiti durante una protesta innescata da oltre 250 detenuti. In nottata sono stati arrestati in 11 dei 34 evasi. A Melfi invece alcuni detenuti hanno sequestrato cinque agenti della penitenziaria e cinque sanitari. La protesta si è conclusa dopo dieci ore con la liberazione del personale sequestrato.
Nelle ultime ore arriva la notizia di altri tre detenuti deceduti nel clima di disordini a Rieti. La sommossa ha avuto luogo nel carcere ” Nuovo Complesso”. Le vittime sono decedute per overdose da farmaci, probabilmente metadone, che hanno rubato in infermeria durante la sommossa. Disordini anche a Secondigliano, nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere a Caserta, all’Ucciardone di Palermo e al San Vittore a Milano. Intanto la Conferenza dei Capigruppo riunitasi a palazzo Madama ha disposto che mercoledì 11 marzo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede porterà nell’aula del Senato la sua informativa sulla situazione delle carceri.
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