6 Marzo 2018 - 12:43

James Avory: c’è sempre tempo per un Oscar

James Avory

Domenica scorsa, James Avory è stato premiato con l’Oscar alla migliore sceneggiatura adattata per “Chiamami col tuo nome”. E’ lui adesso il più anziano vincitore di un Oscar

Se c’è una cosa che l’Oscar a James Avory per la miglior sceneggiatura adattata di “Chiamami col tuo nome” ci dimostra, è che c’è sempre tempo: tempo per coltivare se stessi, le proprie passioni e poi raccoglierne i frutti, senza fretta ma senza sosta.

James Avory agli Oscar: i precedenti

Dalla scorsa domenica, Avory, dall’alto dei suoi 89 anni, è il Premiato con un Oscar più anziano, strappando il record a Christoper Plummer, Miglior Attore, nel 2012, per “Beginners”.

Avory ha più volte sfiorato la statuetta più ambita del cinema americano, come regista: prima con “Camera con vista” (1985) poi con “Casa Howard” (1992) e l’anno successivo con “Quel che resta del giorno”.

Nel suo discorso di ringraziamento James Avory ha detto: “Come sceneggiatore non posso che ringraziare chi ha scritto questa storia (il romanzo omonimo è di Andrè Aciman), che è innanzitutto una storia d’amore, poco importa se gay o etero. Ringrazio il regista, il sensibile Luca Guadagnino e gli attori (Thimotèe Chalamet ed Armie Hammer sono i due protagonisti) che dicono che io li ho ispirati, la verità è che loro hanno ispirato me”.

Chiamami col tuo nome, Guadagnino vorrebbe lavorare al sequel

Intanto il regista Luca Guadagnino ha più volte espresso la volontà di riportare sullo schermo i personaggi di Elio ed Oliver. In particolare, al Collider ha dichiarato: “Vedremo. Con James ne stiamo già parlando. Magari la prossima storia potrebbe essere ambientata immediatamente dopo la caduta del muro di Berlino (…) vedremo i personaggi lasciare le loro cose, le loro certezze ed andare per il mondo.”

A conti fatti, lo spazio per un ritorno della storia, sarebbe tutt’altro che marginale: il libro di Aciman infatti continua, rispetto al punto in cui si conclude il film di Guadagnino, per almeno ulteriori ottanta pagine in cui Elio guarda a ritroso agli eventi di quegli anni.

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