La storia di Enea, parla Luca Trapanese: “Lasciare neonato in ospedale non è abbandono ma scelta d’amore”
La storia di Enea, parla Luca Trapanese: “Lasciare neonato in ospedale non è abbandono ma scelta d’amore”. Scopriamo i retroscena
La storia del piccolo Enea, che nel giorno di Pasqua è stato lasciato dalla mamma nella “culla della vita” alla clinica Mangiagalli di Milano è, da giorni, motivo di discussione e di riflessione.
Nello specifico, il conduttore Ezio Greggio ha invitato la mamma naturale del bambino a ripensarci, promettendole un aiuto economico per mantenere il bambino.
A tal proposito Luca Trapanese, oggi assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli ma per 15 anni direttore dell’unica comunità di ragazze madri a Napoli, ha scritto una lettera sui social:
“Greggio chiude con la frase più brutta che io abbia mai sentito: il tuo bambino merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene, ma non è la mamma vera. Ho diretto per 15 anni l’unica comunità di ragazze madri a Napoli; conosco il dolore che prova una donna che arriva alla decisione di lasciare un bambino neonato. Sono testimone di volti sofferenti, ma consapevoli della propria scelta. Ricordo ancora una mamma che mi disse che non sentiva altro che fare quel gesto. Lasciare un bambino in ospedale non è abbandonare, è fare una scelta d’amore: significa consegnare una vita nelle mani di qualcuno che potrà amarla e darle la possibilità di trovare la felicità“.
La storia di Enea: le parole di Luca Trapanese
L’assessore comunale napoletano è il papà adottivo di Alba. Lui è omosessuale e ha chiesto e ottenuto in adozione una bimba con la sindrome di Down:
“Enea non può ancora saperlo, ma la sua mamma probabilmente lo ha salvato. Per questo mi sento di dire alla madre di Enea Grazie. Grazie per il tuo coraggio, grazie per la tua scelta insindacabile, grazie per aver portato avanti la gravidanza e aver regalato a Enea il dono immenso e indescrivibile della vita. È la stessa gratitudine che provo nei confronti della madre naturale di Alba che, lasciandola in ospedale, ha dato alla mia piccola la possibilità di trovare un papà pazzamente innamorato di lei oltre che in grado di starle accanto in tutti i suoi tanti bisogni.Allora vorrei chiedere a Ezio Greggio se ritiene che io non sia un papà vero. Che io sia soltanto “uno che ha dovuto occuparsene”, come ha definito la futura madre adottiva del piccolo Enea. Ma come si può prima pensare e poi dire una frase del genere senza provare neanche un po’ di imbarazzo?Ricordiamoci sempre che dietro le scelte ci sono le persone, e vanno rispettati sia coloro che decidono di lasciare il proprio figlio neonato in ospedale, sia chi lo accoglie donandogli una famiglia.Ezio Greggio nel suo video dimostra di non rispettare né gli uni né gli altri. Enormi auguri a Enea e ai suoi futuri genitori da me e da Alba“.
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