8 Febbraio 2016 - 18:55

La strana corsa delle Primarie milanesi

Le primarie milanesi, vinte dal renziano Sala, rischiano di mettere sin da subito in difficoltà in centro-sinistra. Modalità di voto e screzi fra i candidati rappresentano le principali cause di un’aspra diatriba interna

[ads1]Dopo mesi di attesa, caratterizzati dai toni accesi nei confronti fra i candidati, il centro-sinistra milanese ha finalmente il suo candidato.

La competizione interna all’area che ha sostenuto l’uscente Pisapia non ha prodotto alcun colpo di scena e a trionfare è stato Mr.Expo, Giuseppe Sala, con il 42% delle preferenze.

La strana corsa delle Primarie milanesi

Primarie 2016

Nonostante la fine delle “ostilità” tra i quattro aspiranti sindaco, il clima nel centro-sinistra non sembra del tutto tranquillo.

L’esito (scontato ma non del tutto schiacciante) ha fatto emergere tre elementi che sin da subito rischiano di mettere in crisi la nascente squadra che affronterà le comunali in primavera.

Il primo punto riguarda il particolare (“a dir poco”) appoggio della comunità cinese a Sala e le presunte irregolarità dei voti di questa.

La vicenda, bollata da alcuni esponenti vicini all’ex commissario Expo come un’apertura alla “comunità straniera” della città meneghina, non è stata del tutto apprezzata dai presidenti di seggio e dai rappresentanti di lista in quanto, come dimostrano diverse interviste ai “votanti”, ha mostrato non solo un’inconsapevolezza della stessa comunità verso ciò che si stava facendo (si parla, addirittura, di persone che chiedevano indicazioni a rappresentanti di lista avversari) ma fa presumere un accordo “sommerso” (e alquanto misterioso) con la stessa comunità (che ha risposto in massa all’appello).

La seconda problematica è di carattere prettamente elettorale: le primarie pur avendo “incoronato” Giuseppe Sala hanno portato alla luce la predilezione dei cittadini verso la sinistra.

In questo caso, la somma dei voti della Balzani e di Majorino (57% in tutto) potrebbe rappresentare la vera spina nel fianco della coalizione in quanto, pur risultando sconfitta nelle primarie, l’ala a sinistra del Pd potrebbe risultare ancora vincolante (attraverso richieste specifiche tanto nel periodo pre-elettorale che post) nella coalizione guidata da Sala, al netto della differenza di vedute fra le fazione.

Infine, direttamente collegato al punto precedente, si colloca il terzo elemento che riguarda proprio il futuro candidato sindaco di Milano.

Il nome di Sala, fortemente sostenuto dalla maggioranza renziana dei democrats, non è del tutto apprezzato tanto dai “votanti” che dagli alleati di governo.

Mr.Expo, come è stato ribattezzato dalle testate giornalistiche, pur rappresentando il centro-sinistra è in sostanzia un “uomo di destra”.

In sostanza, Sala è il classico uomo della borghesia milanese, apprezzato un pò da tutti (“conservatori compresi”) ma non proprio espressione di quel popolo che aveva sostenuto in precedenza Pisapia.

La sua vittoria alle primarie, secondo alcuni addetti ai lavori, funge da apripista al prossimo Partito della Nazione teorizzato più volte da Renzi e osteggiato, seppur solamente a parole ma mai nei fatti, dalla minoranza dem.

La battaglia per la (ri)conquista del capoluogo lombardo è appena cominciata ma le tensioni attorno ad uno dei candidati maggiormente accreditati non promette nulla di buono. [ads2]