30 Aprile 2017 - 21:55

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anni

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anni

Lars Von Trier, autore di un cinema a tratti visionario, che si compiace di disturbare l’animo umano con il trionfo del dramma, oggi compie 61 anni  #AccadeOggi

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Il danese Lars von Trier (Copenaghen, 30 aprile 1956), nipote del regista Børge Høst, adotta il “von” in onore al regista Josef von Sternberg, e ancora studente di cinematografia realizza i primi noti cortometraggi: Nocturne del 1980, e Images of a relief del 1982, con cui l’anno seguente vince il premio come miglior film al Munich Film Festival.

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniFondatore di Dogma95, che secondo l’idea del regista «costringe la verità a uscire dai personaggi e dalle ambientazioni», sviluppa un codice anti-hollywoodiano basato su alcuni principi fondamentali: le riprese devono esse fatte sul luogo; il suono non deve essere separato dalle immagini e viceversa; la camera deve essere tenuta a mano; la pellicola deve essere a colori, poiché le luci speciali sono vietate come anche l’uso di filtri e trucchi visivi; il film non deve contenere omicidi, azioni violente o qualsiasi connotazione specifica perché non può essere un film di genere; il film deve seguire in generale la regola del “qui e ora”;  il formato della pellicola deve essere “Academy 35 mm”. Questo movimento cinematografico, un reale ed effettivo dogma con il suo carattere di indiscutibilità, nato in collaborazione con Thomas Vinterberg, Søren Kragh-Jacobsen e Kristian Levring, si scioglierà a dieci anni esatti dalla sua formazione.

Uno dei suoi primi successi è The Kingdom, serial horror televisivo di cinque ore, ambientato in un ospedale con allusioni alle ghost story vittoriane e allo stile surrealista di Twin Peaks di Lynch. Ecco che Lars Von Trier attira l’attenzione di Steven Spielberg che gli offre di dirigere un film in America, ma l’esordiente danese, che ha la fobia di volare e che rifugge i meccanismi hollywoodiani, declina la proposta.

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniIl 1996 è l’anno di Le onde del destino (Premio della Giuria a Cannes, nonché Premio César come miglior film straniero), la storia di Bess McNeill (una toccante Emily Watson), divisa in sette capitoli, più un prologo e un epilogo. Ogni capitolo narra del rapporto fisico e mentale di Bess, credente fervente, con Jan, uno straniero che lavora in una piattaforma petrolifera. Jan è molto diverso da lei, lontano dal suo sentimento religioso, eppure è l’unico capace di comprendere la natura speciale di Bess: la sua semplicità, l’apparente ingenuità, il suo rapporto diretto con Dio, le hanno procurato fama di squilibrio nel suo ambiente chiuso, un piccolo paesino scozzese. La devozione religiosa progressivamente abbandona Bess, che si strugge nel suo possessivo bisogno di Jan: per lui si consuma fino a morirne.

Al dissacrante Idioti (1998), lavoro che per primo trasgredisce le regole di Dogma95, segue il tragico Dancer in the Dark (2000), che nonostante la pedante prova cinematografica della pop star islandese Björk, vince la Palma d’Oro.

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniIl 2003 è l’anno del capolavoro autoreferenziale Dogville, di stampo brechtiano e con un evidente ritorno al retaggio di Dogma95: il film verte su una scenografia teatrale minimalista, in cui si svolgono le tragiche avventure di Grace – una magistrale Nicole Kidman – che in viaggio per gli Stati Uniti, incontra personaggi meschini ed ipocriti. Gli incontri fatti caratterizzeranno un nuovo personaggio femminile, un’agguerrita e risoluta eroina diversa dalle figure che l’hanno preceduta: Lars Von Trier le conferisce un animo temprato, che lotta per non soccombere fino all’ultimo respiro.

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniSegue poi il capolavoro della sua filmografia, Antichrist (recensito in #ZonMovie a questo link), scritto e diretto da Lars Von Trier nel 2009 e capostipite della Trilogia della Depressione: un film estremo e purificatorio di un regista in conflitto con se stesso e con la vacua società che lo circonda.

Antichrist nasce come un tentativo di autoterapia portato sul grande schermo, un viaggio sadomasochista in cui gli stessi attori vengono condotti all’estremo della loro performance, nel connubio perfetto dell’accoppiata Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourgh. Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniIl film infatti vorrebbe esorcizzare un periodo oscuro della vita del regista, arginando l’eterno conflitto che lega il suo cinema alle aspettative del pubblico e ai vincoli di distribuzione. “Lascia ch’io pianga/ mia cruda sorte/ e che sospiri la libertà” sono i versi in musica di Georg Friedrich Händel con cui Lars Von Trier si confessa. La scelta di Handel rappresenta la perfetta colonna sonora dell’ossimoro tra sacro e profano, in cui il dolore finisce per essere la gabbia della mente.

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniMelancholia è il secondo film della Trilogia della depressione, in cui Lars von Trier manifesta un senso innaturalmente pacato verso l’imminente fine della vita sulla Terra, reso narrativamente anche dall’apatia neo-matrimoniale della sua protagonista, un’eccellente Kirsten Dunst.

Chiude la trilogia la parabola erotica Nymphomaniac, che alla ricerca estetica del primo volume – con citazionismi dal mondo dell’arte, in cui una Joe adolescente (Stacy Martin), nel bisogno di esperire tramite la carne, ricorda la lotita Thérèse ritratta dall’artista polacco Balthus – si contrappone l’apologetica di Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniNymphomaniac II (recensito in #ZonMovie a questo link), compiuta per mezzo della parola, delle punizioni corporali e delle azioni nel presente, più che nei fasti carnali del primo Volume.

Joe in Nymphomaniac è la controparte femminile di Brandon Sullivan di Shame (2011) di Steve McQueen. Se Brandon non sa gestire le proprie pulsioni se non con il sesso, Joe ha consapevolezza di sé e della sua ninfomania: l’ha accettata, ci convive.

Nel secondo volume però il personaggio interpretato, in maniera “anestetizzata”, da Charlotte Gainsbourgh – di solito quasi impeccabile – intraprende un viaggio di espiazione per sottrarsi alla prigionia del suo corpo. C’è un recondito, legato alla prima adolescenza, che la porta a “sentire” solo attraverso la carne. Lars Von Trier ce ne parla, ma non insiste. Non servirebbe. Non si può capire il “Perchè?”, se non esperendolo sulla propria pelle. È solo una domanda dettata dal desiderio morboso del pettegolezzo. Il sesso e i gusti sessuali non si possono spiegare mai realmente, mai fino in fondo. Come si potrebbe con le sole parole? È istinto. È pulsione. Ci appartiene.

Lars von Trier, il controverso regista danese compie gli anniNymphomaniac è forse il film di Von Trier che ha creato più rumors e dibattiti critici. Durante la narrazione cinematografica vediamo la ninfomane Joe trasformarsi da carnefice a vittima del desiderio, ma sempre quale donna libera di scegliere. Non un’opera misogina ma un’opera sulla misantropia postmoderna: l’ennesima prodezza del regista danese, uno dei più credibili del nostro tempo.

Intanto #ZonMovie festeggia il suo sessantunesimo compleanno in attesa del promettente The House That Jack Built, con Matt Dillon, Bruno Ganz, Riley Keough, Sofie Gråbøl, Uma Thurman, un racconto thriller sui dodici anni di attività di Jack lo squartatore fatto al confidente Verge, che verrà distribuito nel 2018.

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