13 Ottobre 2016 - 12:55

Le 10 canzoni da ascoltare di notte

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Immaginate di trovarvi in macchina, da soli. Sono circa le 2 di notte, la serata potrebbe essere bella che finita. Ma anche no. Supponiamo di trovarci di fronte alla prima ipotesi, magari avete accompagnato a casa chicchessia, fidanzata/o, l’amico scroccone che non caccia la macchina perché ha paura che gliela rubino. Insomma, per farla breve, avete riportato a casa qualcuno/a. Siete solo voi, con la vostra auto e con la strada apparentemente deserta. Se non l’avete fatto prima, è matematico che vi verrà la voglia di mettere su un po’ di musica. Radio? Si, ma a quest’ora non fanno nulla, solo le canzoni del momento che a voi però non piacciono (nel caso contrario, questa guida non vi serve assolutamente a nulla). Avete Cd a buttare in qualsiasi parte dell’auto, ma solo uno sarà il vostro “amico della notte”. Non ne avete? Beh, questa potrebbe essere la volta giusta per farne uno. Ho selezionato per voi (e per me) 10 canzoni che conciliano il tragitto “casa di X – casa vostra”. Qualcosa che vi tenga si svegli ma che comunque vi prepari all’ultima corsa della serata: “letto e buonanotte a tutti”. Di seguito i dieci brani “notturni” che ho scelto. Solo 10? Gli altri vi concedo di poterli scegliere da soli.

N°1: ALL I NEED – AIR 

Un brano di alcuni nostri cugini d’oltralpe, registrato quasi 20 anni fa. Tratto dall’albun “Safari”, All I Need è una ballata dolce e sensuale. Un pezzo di elettronica “old school”, raffinato come pochi e miscelato con maestria dal duo di Versailles. Insomma, da ascoltare tutto d’un fiato.

N° 2: MASSIVE ATTACCK – PROTECTION

L’atmosfera che Protection crea è già chiara dalla copertina dell’album omonimo . È inquietante e notturno, con qualche sprazzo di luce come questo pezzo che filtra ogni tanto. I Massive Attack in questo disco strizzano l’occhio alle atmosfere dark anni ’80 rielaborandole perfettamente. A mio avviso uno dei migliori album degli anni ’90. E come tutti i miei album preferiti, da ascoltare (dopo aver inserito il repeat) dall’inizio alla fine, in penombra prima di scivolare nel sonno. Anche se qualche incubo non è da escludere.

N° 3 JUILEE CRUISE – INTO THE NIGHT

Alla posizione n° 3, ma non per bellezza, troviamo uno dei temi portanti della famosissima serie tv degli anni 90, Twin Peaks. Un pezzo a tratti etereo, sfuggevole. Va ascoltato senza fretta, magari più di una volta. Muro del suono molto dark, tanto dark (anche troppo). Ma non avrebbe senso un altro stile, Into The Night è perfetta così. La voice di Julee Cruise, poi, lo rende quasi metafisico.

N° 4 NOTWIST – COSEQUENCE

Dalla Germania arriva uno dei pezzi più profondi e belli degli ultimi vent’anni. Qui forse ci troviamo di fronte ad uno tra i brani più adatti per l’ascolto notturno. Il sintetizzatore in sottofondo assomiglia ad un orologio, che scandisce perfettamente l’andatura lenta e a passo felpato di questo pezzo. Molte contaminazioni Chillout ma con elettronica d’avanguardia e di impatto. Non la classica ballata (anche se di ballata si parla), ma qualcosina di più.

N° 5 CIGARETTES AFTER SEX – NOTHING’S GONNA HURT YOU BABY

Maledettamente erotico. Così come il nome del gruppo statunitense lascia intendere. E forse mai nome per un gruppo fu così azzeccato. Ma questo cd è fatto per viaggiare di notte, quindi non fatevi venire strane idee per la testa (nessuno vi vieta di ascoltarlo anche in altre circostanze, però…). Un pezzo sensuale e una voce che graffia l’anima e il testosterone. Il testo è quasi bisbigliato, così come il ritmo del brano. Entra nel profondo, vi scombussola un pò gli ormoni, e vi lascia con l’amaro in bocca. Perchè? Perchè quasi certamente andrete a premere il tasto “repeat”.

N° 6 – SINNEAD O’CONNOR – NOTHING COMPARES TO YOU

Che Prince fosse il “il principe” della musica, ce lo dice anche il suo nome d’arte. Ma in questo brano, interpretato dalla irlandese O’Connor, ha forse superato se stesso. Probabilmente, perà, solo lei avrebbe potuto cantare un pezzo così travagliato. Così come l’esistenza di Sinnead. Può suscitare vari stati d’animo, se vi scende una lacrima non preoccupatevi: fa parte delle controindicazioni del brano. Da somministrare anche più di una volta al giorno, non solo prima di andare a letto.

N° 7 – EURYTHMICS – I SAVED THE WORLD TODAY

Siamo nel 1999. Il gruppo originario di Aberdeen, aveva interrotto la propria attività musicale. Annie Lennox, voce sopraffina e ruvida, decise di dividere la propria vita musicale e privata dal marito (un pò il Ringo Starr, ma di un duo). Poi alla fine le necessità musicali e le affinità ritrovate hanno riportato alla ricongiunzione del duo. I Saved the world today non ha nulla da invidiare alle migliori colonne sonore stile Henry Mancini. Un brano molto meno commerciale del resto della discografia degli Eurythmics. Ne esce fuori un piccolo capolavoro. E voi? Alla fine della vostra giornata, vi sentirete di aver salvato il mondo in qualche maniera?

N° 8 BRUCE SPRINGSTEEN – ATLANTIC CITY

Il suo ruggito a dire il vero si sente di rado in questo brano: più spesso viene fuori una voce gracchiante, ma è quella di una “cornacchia da combattimento” (variante del “pettirosso da combattimento” di De André).  Ma  man mano che si ascolta ci si rende conto che la sua voce è una solenne ubriacatura di America, di sogno americano, di patriottismo nel senso più nobile della parola, quel senso ormai calpestato e offeso proprio da chi se ne riempie la bocca per questioni di sporchi interessi. Questo è uno dei brano più romantici del Boss, più “sensibili”. Mette a nudo il suo vero “essere”, sentimentale e tosto allo stesso tempo.

“Tutto muore piccola, così vanno le cose
ma forse tutto quello che muore
un giorno tornerà indietro
rifatti il trucco, sistemati i capelli
e incontriamoci stanotte ad Atlantic City”

N° 9 NICK DRAKE – PINK MOON

La voce timida e aristocratica è, assieme all’incredibile stile chitarristico, un elemento che delinea la caratteristica base dei brani di Nick Drake: l’intimità. Ascoltando uno qualunque dei suoi brani, sembra quasi che l’artista sia nella tua stessa stanza, a pochi passi da te, presenza viva e intangibile allo stesso tempo. Canzone che dà titolo, non a caso, all’ album, dalla cui copertina profondamente allegorica, traspare già il senso di mistero che permea tutto il disco. Pink Moon è una canzone profetica, probabilmente ispirata all’antico presagio asiatico della Luna Rosa, che porterebbe sciagura a chi la vede in cielo. La spolverata inconsistente del pianoforte (unica comparsa di un altro strumento nel disco), ricorda la vita, insignificantemente breve e dal tocco impercettibile.

N 10 RICHARD HAWLEY – TONIGHT THE STREETS ARE OURS

Siete mai andati a rifugiarvi in un pub da soli dopo una delusione d’amore? Se la risposta è si questo disco potrebbe fare per voi. Hawley(chitarrista anche con i Pulp) vi servirà 12 pinte di sana malinconia ben accompagnata dalle chitarre e da una voce da perfetto narratore che vi accarezzeranno il cuore e vi faranno godere di stare male.

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