5 Agosto 2017 - 15:23

Le Iene, primo grande manifesto tarantiniano

Le Iene

Nel 1992 con Le Iene iniziava la carriera leggendaria di uno dei registi viventi più amati, Quentin Tarantino, autore di un cult  al primo colpo

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Reservoir Dogs o, in Italia, Le Iene è stato il primo lungometraggio girato dall’estroso regista statunitense Quentin Tarantino, nell’ormai nel lontano 1992.

La prima delle otto pellicole finora girate da Tarantino lo ha proiettato direttamente tra le braccia del grande pubblico, colpito e affascinato dalla violenza, lo humor nero e i dialoghi sfrontati che da sempre costituiscono il marchio di fabbrica di quello che è, a conti fatti, uno dei registi più amati dell’ultimo ventennio.

Le Iene

Non poche furono le difficoltà incontrate da Tarantino per girare il suo primo film che aveva un budget limitatissimo. Eccetto i sei protagonisti, il resto degli attori utilizzò per la scena vestiti presi dal proprio guardaroba mentre l’automobile di Mr. Blonde, una Cadillac Coupe de Ville, era di proprietà di Michael Madsen.

Sapevate che il capannone in cui si svolge quasi interamente l’azione era, in realtà, un deposito funebre? Insomma, il mito del grande budget per un grande prodotto si sgretola, come in numerosi altri casi, anche in questa circostanza. L’estro e la volontà di Tarantino sono bastate alla creazione di un cult ultraventennale come Le Iene.

Altre curiosità…

Pensate che l’attore che interpreta Mr. Blue, Edward Bunker, aveva trascorso molti anni della sua vita in prigione prima di dedicarsi alla scrittura e colpì particolarmente Tarantino. Per farvi capire di chi si tratta, Bunker ha scritto un libro best-seller in Italia da cui è stato tratto un film attualmente in sala, Cane mangia Cane, con protagonista Nicolas Cage.

Le scene del film in cui compare Tarantino nei panni di Mr. Brown sono state girate dal regista americano Robert Rodriguez (Sin City).

Nel 2015 Samuel L. Jackson, prima dell’uscita di The Hateful Eight dello stesso Tarantino, dichiarò di aver sostenuto il provino per un ruolo ne Le Iene ma di essere stato scartato, nonostante poi si sia rivelato essere, di fatto, l’attore più utilizzato dal regista nelle pellicole successive. L’attore affermò di essere stato provinato da due tipi strani e bizzarri e soltanto quando tornò a casa venne a sapere di essere stato al cospetto di Tarantino e del produttore Lawrence Bender.

Il film venne mostrato per la prima volta al Sundance Film Festival suscitando reazioni più che positive dalla critica che giudicò il film rivoluzionario, mentre dalla parte del pubblico l’opera prima del regista americano venne dichiarata eccessivamente violenta.

In Le Iene la rapina organizzata dai sei uomini in nero non viene mai mostrata nel suo svolgimento ma soltanto neiLe Iene momenti che la precedono, come l’iconica scena iniziale in cui tutti i personaggi coinvolti si trovano seduti insieme in una tavola calda, e la seguono.

Il Mr. Pink di Steve Buscemi viaggia una spanna sopra gli altri seppur bravi protagonisti, come lo psicopatico Mr. Blonde di Michael Madsen o Mr. Orange, lo sbirro infiltrato interpretato da Tim Roth.

Durante la visione del film aleggia imperterrita la mano indistinguibile del regista che si serve di continui flashback per spiegare come si sia arrivati alla drammatica situazione in cui versano i sei ladri.

I dialoghi fitti tra i personaggi, lo svelarsi graduale della storia, la violenza, il sospetto e la sfiducia che pervadono tutti fa de Le Iene un cult intramontabile e manifesto del cinema tarantiniano.

In Le Iene Tarantino mostra come l’uomo si serva degli altri per raggiungere i propri scopi, mettendo in moto un meccanismo circolare in cui ognuno sfrutta il prossimo e viene a sua volta sfruttato.

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