7 Giugno 2017 - 13:24

Liberato, il rapper cantautore che sta facendo impazzire il web

Chi è realmente Liberato? E’ semplice e vero come tutti dicono o è il supereroe del nuovo millennio? Su di lui il mistero continua

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Le poche cose che si sanno è che si chiama Liberato, che è nato a Napoli e che fa musica. Le sue uniche canzoni “9 Maggio”“Tu t’e scurdat’ ‘e me” pubblicate nei mesi scorsi, hanno destato particolare interesse in rete, superando le 500mila visualizzazioni su YouTube. Eppure di lui si continua a sapere poco e niente, solo tante supposizioni, e tutti, dai giovanissimi ai non, si chiedono chi ci sia dietro a tutto ciò.

Quello che rende particolare questo “nuovo movimento” come lo hanno definito i suoi fan, è la particolarità dei suoi testi, quasi sempre romantici e con sonorità che variano dall’elettronica allo stile Trap, con la ovvia voce mascherata dall’autotune per non identificarne la provenienza.

Autotune per mascherare cosa?

In molti sono rimasti scioccati quando in occasione del MI AMI Festival di Milano il 26 Maggio Calcutta, Izi, Priestess e Shablo (Un cantautore, un rapper (maschio), una rapper (donna) e un dj e produttore discografico) hanno intonato il testo di “9 maggio” facendo intendere che ci siano loro dietro tutto questo.

Nonostante il “coming out” degli artisti, c’è ancora tanto scetticismo dietro la vera identità del cantautore, con i più che presumono che Liberato sia ancora un punto interrogativo e non una certezza, tanto che, lo scorso 2 Giugno attraverso la sua pagina Facebook ha pubblicato un remix di Tammurriata Nera e “Bad Girls” di Mia, certificando la presenza di un DJ nel progetto (che sia Shablo?).

La vera identità di Liberato (forse)

Che sia solo un nome che racchiude tante teste che lavorano dietro a tutto ciò? E’ l’ipotesi più accreditata, specialmente tra i colleghi musicisti napoletani, “insospettiti” da quel dialetto non perfetto, e che, però, supportano in rigoroso silenzio ed ammirazione l’anonimato della musicalità ciclica Partenopea. Liberato preferisce passare il messaggio del testo piuttosto che dare una faccia a tutto ciò, venendo visto come Borderline e tralasciando l’immagine del frontman protagonista.

Napoli ha un nuovo punto interrogativo, e ne va fiera, perché come la storia insegna (vedi Pulcinella), l’anonimato genera immortalità.

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