9 Aprile 2019 - 15:01

Lilo & Stitch: una lezione sull’abbandono e il ricordo

lilo & stitch

Lilo & Stitch è un film d’animazione del 2002. È il 42° Classico Disney e uno dei maggiori successi in un nuovo millennio che vide un calo nell’originalità dei classici Disney

Stitch è un mostriciattolo alieno creato geneticamente senza le procedure standard. La sua pericolosità scatena la sua fuga dal proprio pianeta alieno, una fuga che lo porterà involontariamente sul nostro pianeta Terra. Se nello spazio il piccolo mutante blu è 626, sul pianeta terrestre ha un vero nome ed è Stitch. Un contrasto tra numero e identità che rimarca il modo in cui vediamo gli altri.

Sarà lo stesso Stitch a esclamare, in una scena finale: “Io mi chiamo Stitch. Ho trovato una famiglia, piccola e disastrata, ma bella. Sì, molto bella”.

Una storia moderna de Il brutto anatroccolo, fiaba che Lilo legge a Stitch prima di andare a dormire. Peculiarità decisamente positiva per l’animazione Disney è proprio l’aspetto di Stitch. Se nelle scene distruttive il mostriciattolo appare senza pietà e col solo intento di spaccare tutto, nella sua versione più umana ci appare molto tenero e cuccioloso. Il tutto, spesso, semplicemente tramite lo sguardo.

Lilo & Stitch è il titolo del film e non lo è a caso. I due personaggi, appunto Lilo e Stitch, condividono la loro diversità. Ed è proprio sul concetto di diverso, emarginato e unico che si basa l’intera pellicola. Tra i due infatti si crea un’intesa e un’armonia che li rende uno dei duo più iconici del mondo Disney moderno.

Questo anche grazie al personaggio infantile ben costruito su Lilo. La piccola è l’esatto contrario di ciò che eravamo abituati a vedere nei Classici Disney. Nessun occhiale rosa, nessuna propensione a diventare principessa, bensì una personalità più credibile evidenziata dai propri difetti.

Il bambino in questo film è una figura che va accudita e cresciuta nel migliore dei modi. L’affido di Lilo sarà infatti uno degli incidenti scatenanti che spolvererà la personalità inconscia di Stitch.

Nel film non manca l’antidoto più grande riguardo all’emarginazione e alla solitudine: la famiglia. Altro conflitto principale della pellicola, la famiglia a tratti è un personaggio invisibile.

Una formula senza canzoni all’interno: è sufficiente infatti una serie di continui chiari riferimenti a Elvis Presley. L’effetto canzone manca come già visto in Atlantis o Dinosauri. Rispetto alle uscite precedenti, questo Lilo & Stitch condivide la comicità spesso demenziale già vista e molto apprezzata in Le follie dell’imperatore. I mostri e le razze aliene torneranno poi nel film successivo, Il Pianeta del Tesoro.

Un film piacevolmente godibile anche oggi, nonostante i quindici anni passati dall’uscita. Lilo & Stitch non è una storia banale e non è raccontata nel modo banale. Dietro una maschera d’intrattenimento spicciolo si celano tematiche importanti e sensibili, analizzate ancora una volta magicamente dal mondo Disney.

“Ohana significa famiglia, e famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato”