Lombardia: “renziana” eletta presidente della Commissione COVID
PD e M5S hanno protestato per l’elezione in Lombardia dell’esponente di Italia Viva a capo della commissione d’inchiesta sul COVID. La destra vota a favore
In Lombardia, la renziana Patrizia Baffi è stata eletta a capo della commissione d’inchiesta sul Covid con i voti favorevoli degli esponenti di destra. L’elezione ha suscitato le proteste del Movimento 5 Stelle e del PD hanno abbandonato la seduta della commissione d’inchiesta. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle chiedono anche le dimissioni dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera.
Esponenti del M5S locale fanno sapere che non parteciperanno ai lavori della commissione d’inchiesta perché “con l’elezione di una presidenza non neutrale, la Commissione d’inchiesta non ha senso di esistere: è una farsa.”
I pentastellati invece valutano un gruppo di lavoro delle minoranze. Il consigliere lombardo del M5S, Dario Violi, ha duramente affermato che: “Alle minoranze spetta la presidenza della Commissione e le nostre indicazioni sono state chiarissime. La maggioranza ha eletto una sua candidata, che fa parte di Italia Viva, partito che oggi entra a tutti gli effetti nel centrodestra. Questo è lo stesso gruppo politico che proprio questa mattina ha salvato Salvini da un processo a Roma. Evidentemente la Lega gli ha restituito il favore in Lombardia e, visti i gravi errori che ha commesso nell’emergenza, ha scelto una commissione d’inchiesta schierata a suo favore.”
Per gli esponenti del M5s in Lombardia la maggioranza ha paura di pendersi le proprie responsabilità per questo motivo ha appoggiato la candidata di Italia Viva alla presidenza della commissione d’inchiesta sul COVID. Uno strappo, dunque, sempre più largo.
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