6 Novembre 2015 - 19:58

Mafia Capitale, inizia il maxiprocesso

mafia capitale

Più di 130 udienze previste fino a luglio per Mafia Capitale, migliaia di intercettazioni e centinaia di documenti da analizzare, chiesto processo anche per Alemanno

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La Procura di Roma ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sindaco, con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito.

È attesa la risposta del gup Nicola Di Grazia per il prossimo 11 dicembre.

Gianni Alemanno verrebbe giudicato per aver ricevuto circa 125 mila euro attraverso la fondazione da lui diretta, Nuova Italia, al fine di compiere atti illegali e contrari allo “spirito” della carica ricoperta.

Salvatore Buzzi, responsabile delle cooperative, avrebbe erogato le somme di denaro con la complicità di Massimo Carminati.

Secondo l’ex Amministratore Delegato dell’AMA, Franco Panzironi, il sindaco Alemanno avrebbe ricevuto in primis 75 mila euro come finanziamento per cene elettorali, 40 mila euro per la sovvenzione della fondazione sotto sua gestione e ulteriori 10 mila.

Questi fatti, secondo i pMafiarocuratori Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino e il pm Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, risalirebbero a un periodo collocabile fra il 2012 e ottobre 2014, mese nel quale sono avvenuti i primi arresti per l’inchiesta Mafia Capitale.

Alemanno rilascia le proprie dichiarazioni, nel tentativo di dare un’immagine pulita di sé: “Ogni accusa e ogni aggravante connessa all’associazione mafiosa nei miei confronti è completamente caduta”, sebbene non siano però cadute le accuse di corruzione, pur sempre intrecciate a questioni di Mafia.

L’ex sindaco missino tenta anche un approccio ideologico alla questione: “Mafia Capitale al 70% è una faccenda di sinistra in cui la destra entra marginalmente, ma nella quale destra e sinistra hanno oramai lasciato spazio ai partiti dell’imprenditoria.

Il processo è iniziato presso l’aula Occorsio del Tribunale di Roma con una videoconferenza, ove erano “virtualmente” presenti gli imputati Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Presenti in aula anche personaggi come Luca Odevaine e l’imprenditore Daniele Pulcini.

Dura la reazione della stampa internazionale, in particolare il quotidiano francese Le Monde, che titola: “Con il processo Mafia Capitale, Roma si gioca la reputazione”.

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