31 Ottobre 2019 - 13:12

Manovra fiscale, polemiche e critiche da Confindustria

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Per la manovra fiscale che si appresta a vedere la luce, arrivano le critiche e polemiche da parte di Confindustria: “Troppo timida”

La manovra fiscale sta per vedere la luce ma arrivano le critiche da parte di Confindustria. Secondo Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, la manovra è troppo timida e si aspettavano meno tasse. Queste le dichiarazioni di Boccia: “Ci aspettavamo meno tasse sull’industria dalla manovra del governo, anche per un senso di responsabilità che abbiamo avuto, consapevoli che con questo debito pubblico non avevamo grandi margini. E’ una manovra timida anche perché risorse non ce ne sono, e ci sono molti punti di criticità, a partire dalla tassa sulla plastica che è rilevante. Caricare un settore come quello della plastica di due miliardi di tassazione è chiaramente un’imposizione rilevante su un settore di nicchia che potrebbe avere effetti sull’economia reale non positivi“.

Subito la replica da parte del premier Conte: “Ho letto molte ricostruzioni non corrispondenti alla realtà sulla manovra, sul fatto che aumenta la pressione fiscale complessiva. Le bugie hanno le gambe corte, gli italiani vedranno se sarà abolito o meno il superticket, se ci sarà qualche decina di euro in più in busta paga, se le partite Iva si vedranno confermate il regime forfettario. E’ una manovra fortemente redistributiva“.

Parole in difesa della manovra fiscale anche da parte di Renzi, che afferma: “La Legge di Bilancio sta per approdare finalmente in Parlamento. In queste settimane sono stati fatti passi in avanti per evitare aumento IVA e tasse su cellulari, gasolio, case. Molto bene. Italia Viva è stata decisiva per evitare questi aumenti. Ma per noi non finisce qui: su zucchero, plastica e auto aziendali lavoreremo duro nei prossimi giorni. Ci sono i numeri, nel Bilancio e in Parlamento, per evitare che queste tasse salgano. Stiamo parlando di qualche centinaio di milioni: nulla rispetto ai 23 miliardi dell’IVA o ai 20 miliardi bruciati in un triennio dalla demagogia di Quota 100. Abbiamo bloccato aumento IVA e tasse sui cellulari: adesso lavoreremo su zucchero e auto aziendali“.

La replica anche da parte del segretario del PD, Nicola Zingaretti: “Se abbiamo sostenuto questo governo è proprio perché vogliamo cambiare le cose per gli italiani. Non bastava evitare la Salvini Tax da 540 euro a famiglia, con l’aumento dell’Iva che abbiamo bloccato. Abbiamo iniziato ad aumentare gli stipendi a chi guadagna poco, abbiamo abolito il super ticket, sbloccato 1 miliardo di euro per la casa, le famiglie avranno gratis gli asili nido e più risorse a loro disposizione, oltre allo stop all’aumento della cedolare secca per chi vive in affitto. Abbiamo rifinanziato gli interventi per l’industria 4.0 e per le piccole e medie imprese, messo a punto un grande piano di investimenti da 11 miliardi nei prossimi tre anni sull’economia verde e sulla sostenibilità ambientale. Misure concrete che parlano alle famiglie e che garantiscono una maggiore sicurezza e protezione per chi è in difficoltà. Altri, la destra e non solo, parlano di tasse agitando paure senza alcun fondamento, noi lavoriamo per gli italiani“.

Infine, le dichiarazioni di Di Maio in un post di Facebook: “I cittadini ci chiedevano di non toccare quota 100, che ha permesso a migliaia di persone di andare finalmente in pensione e di cominciare una nuova vita. E siamo riusciti a confermarla. Chi ha faticato per una vita potrà andare in pensione in maniera dignitosa e allo stesso tempo si libereranno nuovi posti di lavoro. Vedo che ancora c’è chi si ostina a dire che va abolita, tranquilli perché fin quando il movimento 5 stelle sarà al governo non accadrà“.